giovedì 4 maggio 2017
L'ammiraglio Melone assicura: "Le organizzazioni umanitarie agiscono sotto la supervisione della Guardia Costiera"
Ong e migranti, Frontex frena le accuse. Il Csm: sostegno alle indagini
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Si difende dalle accuse che vengono mosse e spiega nel dettaglio la propria attività. L'organizzazione non governativa Moas è comparsa, con due suoi rappresentati, davanti alla Commissione Difesa del Senato e al comitato Schengen. E mentre il comandante della capitaneria di porto, l'ammiraglio Vincenzo Melone assolve le organizzazioni non governative, il Csm si schiera a fianco del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, che ieri, ribadendo i suoi dubbi sui legami tra alcune ong e i trafficanti di esseri umani in mare, ha chiesto maggiori strumenti di investigazione per poter far ripartire le indagini contro gli scafisti.

GIALLO SUL DOSSIER FRONTEX. «Porteremo avanti azioni legali contro chi ci diffama», ha annunciato Loris De Filippi, presidente di Msf Italia, dopo che Frontex ha inserito l’associazione umanitaria tra quelle da tenere sotto controllo. Secondo alcuni media il procuratore Zuccaro baserebbe i propri sospetti proprio su un rapporto dell’agenzia europea. Ma Frontex continua a negare. E lo stesso Zuccaro il giorno prima aveva garantito che «Save the Children e Medici Senza Frontiere non devono dimostrare a nessuno quello che fanno». Dunque, se fosse questo il report su cui si baserebbe l’indagine, il primo a non ritenerlo una pietra d’angolo è proprio il procuratore etneo. «Noi di Frontex non abbiamo mai accusato le ong di collusione con i trafficanti anche perché non abbiamo il mandato per svolgere indagini sul territorio. Le fanno la Polizia ed Europol, noi ci limitiamo a passare loro le informazioni che raccogliamo durante i salvataggi e l’assistenza dei migranti», afferma la portavoce Izabella Cooper.

AMMIRAGLIO MELONE. "Salvare vite umane è un obbligo" e le ong "agiscono sotto la supervisione della guardia costiera". L'ammiraglio Melone, nella sua lunga relazione, ha confermato quello che aveva già detto nei giorni scorsi, cioè che "l'affermazione più volte ripetuta dalle ong secondo cui loro opererebbero sotto la supervisione della guardia costiera è corretta". "Su tutto ciò che avviene - ha precisato - al di fuori dal soccorso, il prima o il dopo, non vi è né vi potrebbe essere alcun controllo, né sulle rotte seguite, salvo che per le ong battenti bandiera nazionale su cui l'autorità italiana è competente". Melone ha inoltre specificato che "con i nostri mezzi non ce la possiamo fare, ecco perché chiamiamo a raccolta tutto ciò che è possibile. Monitoriamo tutto ciò che si muove, mercantili e anche organizzazioni non governative".


Jason Florio 2016



MOAS. La Migrant Offshore Aid Station (Moas) questa mattina ha respinto le accuse sui legami con i trafficanti, ha negato di ricevere finanziamenti dal finanziere George Soros e ha sottolineato: "I nostri interventi non sono mai autonomi e indipendenti ma noi ci muoviamo solo dopo la chiamata del centro operativo di Roma". E' successo "che le operazioni siano venute a meno di 12 miglia dalla costa libica. Si sono verificate queste circostanze, sempre su indicazione del Mrcc di Roma". Poi ancora, è stato spiegato che "la prassi prevede che riceviamo una telefonata che ci incarica di recarci all'interno di acque territoriali in alcuni casi, a volte ci viene chiesto di avvicinarci e solo dopo individuiamo l'imbarcazione. Quando ci viene richiesto, i nostri interventi sempre su autorizzazione, e chiediamo sempre se le autorità del paese, in Libia in questo caso, siano state informate per sapere se il nostro intervento è autorizzato". E sui finanziamenti ha chiarito: "Le nostre fonti di finanziamento sono i privati, le aziende, le sovvenzioni istituzionali, e le campagne di crowdfunding".

CSM. Il comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura ha disposto l'acquisizione delle dichiarazioni del magistrati e ha deciso di "offrire a Zuccaro ogni sostegno possibile attingendo a tutte le risorse di cui dispone il Csm affinché le indagini condotte dalla Procura di Catania, così come quelle condotte da altri uffici inquirenti, possano svolgersi con la massima efficacia e celerità"."L'obiettivo del Comitato di presidenza e, mi auguro sia dell'intero Consiglio - ha affermato il vicepresidente Legnini - è quello di riportare serenità in questa vicenda, di evitare che valutazioni di carattere politico legittime e la contesa politica, che si stanno svolgendo al di fuori di questa aula, ci coinvolga, influenzi le decisioni consiliari: questo non deve accadere e non può accadere". La Prima Commissione deciderà la prossima settimana se e quando convocare in audizione Zuccaro: nel frattempo, il Comitato di presidenza di Palazzo dei Marescialli ha chiesto di definire "con urgenza" linee guida per i rapporti dei magistrati con i media, tema "divenuto ormai di indifferibile trattazione".

Intanto la commissione difesa del Senato ha deciso un supplemento di istruttoria e per la prossima settimana. Il presidente Nicola La Torre ha annunciato la convocazione del procuratore di Trapani, titolare di un'altra inchiesta che vede indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina i rappresentanti di una nave di una Ong.



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