domenica 24 ottobre 2010
Martedì alle 12 scade il termine per le modifiche. Alla voce «Ricerca e innovazione» si registra un calo pari all’8,6%. E nella riduzione generale degli stanziamenti, si avverte chiaro il taglio lineare del 10% operato con la manovra di luglio.
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«Sarebbe opportuno che il governo chiarisse le ragioni del definanziamento del capitolo 3538». Il commento espresso giovedì scorso in commissione Affari sociali della Camera, dalla relatrice della sessione di bilancio, la pidiellina Carla Castellani, dimostra che quello "zero" apposto alla voce «fondo non autosufficienti» preoccupa anche esponenti della maggioranza. Districarsi nel nugolo di numeri degli atti Camera 3778 e 3779 non è facile, anche perché la riforma della legge di contabilità statale approvata nel 2009, ha rivoluzionato le modalità del bilancio articolandolo per 34 missioni e 173 programmi. Le missioni rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica, i programmi che le sviluppano, indicano gli aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo ministero. Inoltre ha pesato notevolmente la decisione di operare un "taglio" lineare del 10 per cento della manovra anticrisi approvata a luglio. Ma anche con queste cautele di lettura i dati non sono affatto confortanti.In generale la missione "Ricerca e innovazione" subisce un calo nel 2011 rispetto all’anno corrente del 8,6% da 3 miliardi e 549 milioni di euro a 3 miliardi e 243. Nello specifico del settore della sanità, la ricerca scende del 18% da 564,4 a 465,3. I trasferimenti ad istituzioni sociali private, sempre nel medesimo campo, vengono interamente definanziati. In generale, poi, la "missione tutela della salute" scende del 4,9% da 777 milioni a 739. Inoltre, per quanto riguarda il concorso dello Stato al finanziamento della spesa sanitaria, il Fondo sanitario nazionale si riduce, rispetto all’anno 2010, da 5 miliardi e 306 milioni a 5 miliardi e 242 milioni. La spesa per l’edilizia sanitaria pubblica si riduce da 2 miliardi e 120 milioni a 236 milioni. Basta analizzare il resoconti della seduta nella quale è iniziata la sessione di bilancio nella XII commissione (competente per Welfare e Sanità), per avere una fotografia della situazione. Anna Margherita Miotto del Pd ha sostenuto che l’azzeramento del "fondo speciale destinato al soddisfacimento delle esigenze alimentari ed energetiche dei cittadini meno abbienti" equivale «in pratica, alla cancellazione della social card». La udc Paola Binetti ha puntato il dito contro l’azzeramento del fondo per i non autosufficienti e contro la riduzione delle somme da corrispondere alle regioni per le politiche sociali. La deputata centrista ha anche criticato la contrazione delle risorse per la presidenza del Consiglio a sostegno della famiglia. Palazzo Chigi ha visto ridurre anche la dotazione di denaro per gli interventi a favore della gioventù. Comunque c’è da osservare che una "missione" registra in generale un aumento del 19%, ma la sua discutibile e indefinita classificazione "diritti sociali politiche sociali e famiglia", non assicura che i benefici finiscano ai genitori che investono nei figli.Nella seduta di giovedì di Affari sociali, la relatrice Castellani, pur ricordando le urgenti preoccupazioni di natura finanziaria, ha ribadito che anche in tale contesto si deve prestare particolare attenzione alla spesa sociale, verificando la possibilità di correggere alcune delle misure criticate in commissione. A partire da domani si apre lo spazio per delle correzioni ai tagli più preoccupanti per il Welfare, il termine per la presentazione degli emendamenti scade a mezzogiorno di martedì.
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