mercoledì 21 marzo 2012
La polizia: più vigilanza sugli obiettivi sensibili. Un sito non nuovo a operazioni del genere: nel febbraio scorso finì nel mirino degli investigatori. Nell’elenco accademici, politici, giornalisti accusati di essere graditi a Israele. Indaga la Digos.
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​Nelle nostre università, non mancano i devoti sayanim. Un sayan (plurale sayanim) è una persona lieta di servire Israele, pur vivendo in uno Stato diverso da quello ebraico». Segue – in una delle tante, incredibili pagine del sito holywar.com – un lungo elenco di «persone molto pericolose», nomi noti e meno noti del mondo politico, economico, accademico e giornalistico. La pubblicazione delle liste è seguita con molta attenzione dal Dipartimento della pubblica sicurezza – anche in relazione ai profili d’indagine di natura informatica, per risalire agli autori della pubblicazione – che con una circolare inviata ai prefetti e ai questori chiede di innalzare la vigilanza e la tutela sugli obiettivi sensibili legati alla comunità ebraica e aumentare il livello dell’attività informativa e investigativa.Holywar.org è un sito sconcertante che mescola sacro e profano in un crescendo di violenza verbale e di allucinazione visiva: sulla homepage scorre lampeggiando gialla sul nero la scritta Christus vincit, Christus regnat! Christus imperat! Ci sono sezioni intitolate  “Gesù“, “Sacra Bibbia”, “Catechismo di San Pio X” a fianco di altre che promettono una “Rassegna di immagini scandalose di Karol Wojtyla” dove a dare scandalo sono le fotografie di Giovanni Paolo II che prega davanti al muro del pianto di Gerusalemme o con alle spalle la bandiera bianca e azzurra di Israele. Si possono scaricare tutte le encicliche e farsi una cultura con le storie dei santi ma anche incappare nelle “101 eresie di Giovanni Paolo II”. Un vero minestrone. Che si conclude con l’elenco dei sayanim, le «persone gradite a Israele». Perché questa, nell’ottica del sito, è una colpa. Per trovare la lista di proscrizione bisogna cliccare – e dove se no? – sul simbolo dell’anticristo, 999. La lista comincia con Allam Khaled Fouad – che insegna Sociologia del mondo musulmano e Storia e istituzioni dei paesi islamici all’Università di Trieste – e finisce con Zecchini Mirella, docente di Educazione comparata all’Università Roma Tre. In mezzo, tra gli altri, Anna Foa e Ilvo Diamanti, Paolo Mieli e Giuliano Ferrara, Ernesto Galli della Loggia e Giorgio Israel, Alberto Melloni e Gian Enrico Rusconi. E almeno altre duecento persone. Armandosi di coraggio e sfogliando il guazzabuglio, si incappa anche nell’elenco di 1.650 cognomi di famiglie italiane di origine ebraica, raggruppati sia in ordine alfabetico sia in base alla provincia dove sono più diffusi. Infine ma non ultimo, compare l’invito a scaricare dalla rete un film di propaganda antisemita uscito in Germania nel 1940, «per conoscere la minaccia che viene dalla lobby ebraica»«Voglio precisare che mi sentirei offeso se non fossi incluso in questa lista di amici della comunità ebraica» ha confessato Rocco Buttiglione, il presidente dell’Udc e vicepresidente della Camera. «Esprimo la massima vicinanza a tutta la comunità ebraica e alle persone presenti in un elenco vile e ignobile – ha proseguito – e mi auguro che i responsabili vengano perseguiti a norma di legge». «Una squallida provocazione» ha definito la lista Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione. «Lunedì c’è stato il gravissimo attentato di Tolosa, ricorre la Giornata internazionale contro il razzismo e su Internet rispuntano le liste di proscrizione. Occorre – ha concluso il ministro – isolare questi deliranti e pericolosi predicatori di odio». Sulla comparsa degli elenchi sono in corso accertamenti della Digos e della polizia postale. Già nel febbraio scorso, il sito holywar.org – insieme al portale neonazista, stormfront.com – era finito nel mirino degli agenti dopo la pubblicazione di un’altra lista, in cui venivano riportati 78 cognomi di pisani ebrei.
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