venerdì 26 maggio 2017
Mdp annuncia battaglia: «Non voteremo la fiducia». La modifica introduce il "libretto familiare" e un'alternativa per le micro aziende fino a 5 dipendenti.
Via libera all'emendamento per sostituire i Voucher
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Alla fine, tra annunci e smentite, l'emendamento alla manovrina per la reintroduzione dei buoni lavoro è arrivato in commissione Bilancio nella tarda serata di ieri ed è stato approvato questa mattina. Si tratta di una riformulazione (avanzata dal Pd) della proposta di modifica Di Salvo per sostituire i voucher cancellati per decreto. L'emendamento conferma l'introduzione di un nuovo strumento sia per le famiglie, con il "Libretto famiglia", sia per le aziende, con il nuovo contratto di prestazione occasionale. Ciascun lavoratore non potrà ricevere compensi annui superiori a 5mila euro e non più di 2.500 euro dal medesimo datore di lavoro. A sua volta, anche l'utilizzatore non dovrà superare la stessa soglia.

Per quanto riguarda il nuovo contratto di prestazione occasionale, potrà essere utilizzato da micro imprese fino a 5 dipendenti, escluse quelle del settore agricolo, (fatto salvo per pensionati, disoccupati e studenti). Escluse anche le imprese edilizie e quelle coinvolte in appalti di opere o servizi. Se si supera il limite dei cinquemila euro o di durata della prestazione (pari a 280 ore nell'anno civile), scatta l'assunzione a tempo pieno e indeterminato.

Immediata la reazione di Mdp che ha votato contro assieme al M5s e che ha già annunciato di non voler votare la fiducia: «Il Pd ha scelto di consumare l'ennesimo strappo - commenta il capogruppo di Articolo 1 alla Camera Francesco Laforgia -. In barba a milioni di Italiani che volevano esprimersi in un referendum, ha prima fatto saltare quel passaggio democratico e poi ha reintrodotto, con una forzatura inaccettabile, i voucher anche per le imprese. Non voteremo la fiducia e il Pd dovrà spiegare a milioni di Italiani le ragioni di una scelta irresponsabile sul merito e sul piano del funzionamento democratico delle istituzioni. Dovrà anche spiegare perchè ha deciso di sabotare questa legislatura».

In casa Dem, però, si tende a minimizzare (nonostante la non partecipazione al voto della corrente orlandiana), nella speranza che chi ha intenzione di aprire una crisi di governo si ravveda al momento del voto di Palazzo Madama: «Prendiamo atto che c'è una situazione di questo tipo, valuteremo cosa succede nei passaggi successivi - spiega Ettore Rosato -. Ma mi auguro che al Senato Mdp mostri senso di responsabilità e mantenga fede agli impegni che ha assunto anche davanti ai suoi elettori, dicendo che avrebbe sostenuto con lealtà il governo, dopodiché ognuno si assumerà sua responsabilità».

Intanto però anche il Movimento 5 Stelle sermbra pronto dare battaglia: «Il Governo ormai fa e disfa tutto a suo piacimento, senza tenere conto dell'esistenza del Parlamento, attraverso emendamenti che compaiono in commissione Bilancio durante la notte, come avvenuto ieri - scrivono in una nota i grillini in commissione Bilancio -. Dopo aver cancellato integralmente lo strumento dei voucher con un colpo di spugna, per timore di una nuova sconfitta referendaria, ora il Governo costringe la commissione Bilancio della Camera a votare un emendamento contenente una norma scritta in fretta e male che impedirà al Parlamento e alla Commissione Lavoro di aprire un serio dibattito sulle proposte in tema di lavoro occasionale».




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