mercoledì 4 aprile 2018
Ai domiciliari sono finiti l'ex parlamentare regionale ed ex sindaco di Monreale di An, Salvatore Caputo detto Salvino e il fratello Mario
Salvino Caputo, arrestato col fratello per voto di scambio

Salvino Caputo, arrestato col fratello per voto di scambio

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L'ex parlamentare regionale ed ex sindaco di Monreale di An Salvatore Caputo detto Salvino, avvocato penalista e commissario straordinario per i comuni della provincia di Palermo del movimento Noi con Salvini durante le elezioni amministrative della scorsa primavera, è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di voto di scambio insieme al fratello Mario, anche lui avvocato, e candidato alle ultime elezioni all'Ars sempre con la Lega. L'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata emessa dal Gip di
Termini Imerese su richiesta della Procura.

«Sbagliato puntare su personaggi del passato»

«Che la magistratura faccia il suo corso - ha dichiarato il vice segretario della Lega, Giancarlo Giorgetti -. Se sono colpevoli, li condanni e li condanni pesantemente. Non credo siano gli unici in tutta la Sicilia a essere sospettati di questo reato». Giorgetti ha poi sottolineato: «Sorprende che gli unici casi di arresto per voto di scambio in Sicilia riguardino un partito che non è entrato nella giunta. La magistratura si rispetta sempre, ci saranno delle motivazioni, ma, visti i risultati delle elezioni, che Noi con Salvini abbia comprato dei voti mi pare un po' fantasioso».

Caputo, politico da record

L'avvocato Salvino Caputo è un politico di lungo corso che ha militato sempre nelle fila del centrodestra. Ex attivista del Msi, per due volte sindaco di Monreale, è stato per quattro legislature deputato regionale eletto con An e Forza Italia prima e con il Pdl poi. Nella primavera scorsa, infine, l'approdo alla Lega con la nomina a commissario straordinario del movimento Noi con Salvini per i comuni della provincia di Palermo.

Ma Caputo ha anche un altro record: è il primo politico siciliano colpito dalla legge Severino. Nel giugno del 2013 era infatti decaduto da parlamentare regionale in seguito a una condanna definitiva a un anno e cinque mesi per tentato abuso d'ufficio. Da sindaco di Monreale, infatti, avrebbe tentato di cancellare alcune multe che i vigili urbani avevano contestato all'allora arcivescovo Salvatore Cassisa e ad alcuni suoi ex assessori. Inutile il ricorso in tribunale con il quale Caputo aveva cercato di rimanere all'Assemblea regionale siciliana contestando l'illegittima retroattività della norma.

*** AGGIORNAMENTO DEL 20 APRILE 2018

Il tribunale del Riesame di Palermo, presieduto da Lorenzo Jannelli, ha accolto il ricorso presentato dai legali dell'ex deputato regionale Salvino Caputo e del fratello Mario, candidato per la Lega alle ultime amministrative, annullando l'ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese che ne disponeva l'arresto ai domiciliari con l'accusa di voto di scambio. Il tribunale ha disposto l'immediata liberazione dei due indagati: lo hanno reso noto i loro legali, gli avvocati Raffaele Bonsignore e Francesca Fucaloro.

*** AGGIORNAMENTO DELL'8 GIUGNO 2018

Sono state rese pubbliche le motivazioni del Tribunale del Riesame, che ha spiegato che "a fronte di tale ambiguità (il nome Mario compariva sul materiale di propaganda accompagnato dalla locuzione 'detto Salvino', ndr), va però sottolineato che la candidatura di Mario Caputo era stata portata a conoscenza dei cittadini sia attraverso i mass media che i social network e che entrambi i fratelli Caputo si erano impegnati nella campagna elettorale del candidato Mario, partecipando a comizi e incontrando gli elettori". La Procura di Termini Imerese ha presentato ricorso.

*** AGGIORNAMENTO DEL 15 APRILE 2019

Non ci sono indizi così forti da giustificare la misura cautelare: queste le motivazioni - relative all’udienza dello scorso 20 dicembre 2018 - del no da parte della Cassazione all’arresto di Salvatore Caputo. La Suprema corte ha respinto il ricorso della Procura di Termini Imerese che chiedeva il ripristino dei domiciliari per Caputo in relazione all’accusa di voto di scambio alle amministrative del 2018.

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