sabato 6 maggio 2017
Il leader del M5S, Grillo

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Grillo approfitta della discussione sulla legge elettorale e rilancia la proposta di estendere il voto ai sedicenni di cui si parla in Italia almeno dal 2002 quando le Acli lo definirono uno strumento per rafforzare l’appartenenza dei giovani alle comunità locali e indirettamente alle istituzioni democratiche. Seguirono anni di dibattito a corrente alternata che tornò di attualità nel 2007 quando il Pd fece votare i minorenni alle primarie. Grillo rilanciò all’inizio del 2016 e in Parlamento giacciono 12 proposte di legge, la prima del 2006, l’ultima di quest’anno. Oggi il leader M5S ricorda che l’Italia è l’unico Paese al mondo dove bisogna compiere 25 anni per godere i pieni diritti politici causando distorsioni vistose nella composizione di Camera e Senato.

Nel mondo - sintetizza - si vota dai 18 anni, con 27 eccezioni tra i 16 e i 21 anni. Ci sono più di 4 milioni di italiani tra i 18 e i 24 anni (l’8% della popolazione) il cui voto vale mezzo. C’è poi oltre 1 milione di giovani tra i 16 e i 17 anni (2,2% della popolazione) che non ha neppure diritto al voto. È un anacronismo insopportabile che tiene il nostro Paese bloccato. Questi 5 milioni di italiani hanno diritto di decidere sul loro futuro, perché il loro futuro è il futuro del Paese.

Una tesi che dieci anni fa era già il cuore dell’analisi di Alessandro Rosina, direttore del Dipartimento di Scienze statistiche alla Cattolica di Milano che oggi conferma l’urgenza di dare il voto ai sedicenni magari partendo dalle amministrative, perché offrire l’occasione di partecipare significa aiutare i giovani ad agire scelte consapevoli e a costruire il loro futuro che poi è il futuro del Paese. Poter scegliere chi amministra i nostri soldi aiuta a farsi un’idea del mondo, ad assumersi responsabilità senza doversi ridurre a scontrarsi, magari quasi trentenni quando si cerca e non si trova lavoro, contro una realtà che genera unicamente voglia di protestare contro chi ha scelto al posto loro. L’emergenza giovani per Grillo resta la mancanza di lavoro che tra i 15 e i 24 anni è abnorme, (34,1% a marzo), più del triplo della disoccupazione nel suo complesso. In totale gli occupati under 25 sono 1.013.000 su un totale di più di cinque milioni. Per migliorare la condizione di chi non ha reddito è necessario ascoltare i giovani e dare loro la possibilità di incidere. Dobbiamo consentire loro di diventare il motore dell’innovazione dell’Italia.

L’Austria in Europa è l’unico Paese che ha esteso il voto ai sedicenni. Nel resto del mondo, fra gli altri, troviamo Argentina Brasile, Ecuador e Cuba e Nicaragua. In Etiopia, Timor Est , Indonesia, Corea del Nord e Sudan si va alle urne a 17 anni. In nessun’altra parte del pianeta bisogna aspettare il quarto di secolo per eleggere i senatori.
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