giovedì 2 settembre 2010
Dopo i recenti episodi, ieri altri casi a Roma e a Napoli. Nella capitale un operaio di 31 anni, incensurato, ha malmenato la moglie davanti al figlio di sette mesi. In Campania una ragazza di 27 anni è stata aggredita e ferita alle spalle, di notte, mentre stava rincasando.
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Banali litigi che spesso sfociano in aggressioni, raptus di violenza che non si fermano davanti a nulla. Avvengono anche alla presenza in casa di figli piccoli. Uomini accecati da rabbia, che sfogano le loro frustrazioni ai danni di mogli e ragazze. Questa estate di violenza e abusi nei confronti delle donne sembra davvero non avere fine. Ieri altri casi a Roma, Napoli e Salerno.Nella Capitale è stato arrestato un autista di 31 anni, senza precedenti penali, che, dopo una lite in casa con la moglie 29enne, ha iniziato a prenderla a calci e pugni. Un’aggressione avvenuta alla presenza dei figli della coppia. Il piccolo di sette mesi era nella stessa stanza, mentre il fratello più grande, di 12 anni, era nella sua cameretta a giocare con la cugina. La donna è stata ricoverata d’urgenza all’ospedale di Tor Vergata dove è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per l’asportazione della milza: è tuttora ricoverata in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita. I vicini di casa, sentendo le urla dell’uomo, hanno contattato i carabinieri. L’aggressore è stato arrestato con l’accusa di lesioni personali gravissime.Una misteriosa aggressione a una ragazza è avvenuta anche la notte scorsa a Napoli. Una 27enne è stata ferita alle spalle da un uomo mentre rientrava a casa. Trasportata di corsa in ospedale alla giovane sono state riscontrate una serie di ferite da arma da taglio al volto e al collo, nella regione giugulare. La donna ha subito anche una parziale amputazione di un dito mignolo. Non si esclude nessuna ipotesi, ma la rapina viene però considerata una pista non credibile visto che l’aggressore non ha toccato la borsa. La vittima della violenza appare ancora sotto choc per quanto accaduto e solo dal suo racconto si potrà avere qualche chiarimento sulla vicenda.Le violenze spesso riguardano anche cittadini extracomunitari. Una coppia di coniugi, gestori di un club privè di Sarno, nel Salernitano, è stata arrestata ieri con l’accusa di aver ridotto in uno stato di schiavitù una cittadina brasiliana, costringendola a prostituirsi.Spesso però questi episodi sono anche figli di integralismi religiosi come quello islamico. Le violenze, infatti, avvengono con preoccupante frequenza in caso di relazioni miste tra donne italiane e uomini musulmani. Con questi ultimi che a volte si mostrano poco tolleranti e irrispettosi nei confronti delle partner proprio perché non sottostanno alle loro regole e non rispettano gli “ordini”. Ieri, ad esempio, sono emersi nuovi particolari sul caso di Bergamo, dove un operaio marocchino di 38 anni è stato arrestato dalla polizia per aver aggredito con calci e coltellate la fidanzata italiana incinta di tre mesi, facendole perdere il bambino. L’uomo, infatti, era ricercato da due giorni dalla polizia e stava programmando la fuga. A Treviso, una donna italiana di 39 anni, dopo aver subito per anni le violenze e le minacce del convivente marocchino che voleva obbligarla a convertirsi all’Islam, ha deciso di denunciare l’uomo alla polizia. Il giudice ha disposto l’allontanamento da casa dell’uomo e l’obbligo di tenersi a 500 metri di distanza da qualunque luogo da lei frequentato.Un altro caso inquietante è avvenuto a Torino, dove sempre un marocchino, 23enne e pluripregiudicato, giovedì scorso ha aggredito una connazionale 19enne gettandole addosso dell’acido muriatico. La violenza si è scatenata in seguito all’ennesimo rifiuto della giovane che da tempo l’uomo corteggiava con insistenza. Martedì scorso l’arresto dell’aggressore. La donna è ricoverata al Cto e perderà sicuramente l’uso di un occhio.
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