lunedì 5 maggio 2014
​A campionato finito il governo incontrerà le società calcistiche e interverrà con forza contro i violenti
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Il Daspo a vita proposto dal ministro dell'Interno Alfano? "Ne discuteremo", ha detto il premier, Matteo Renzi, a Porta a Porta, annunciando che a campionato finito, in estate, il governo interverrà sul problema della violenza negli stadi. "Dobbiamo riportare il calcio a chi lo merita, alle famiglie e ai bambini. Abbiamo il dovere di riportare le famiglie allo stadio - ha aggiunto -. Il calcio non lo lasceremo a quelle persone, non lo lasceremo ai vari Genny 'a Carogna. Lo ridaremo alle famiglie. Facciamo finire la campagna elettorale e il campionato e poi riuniamo tutte le autorità e interveniamo in modo serio. Personalmente credo sia stato un errore che si sia deciso di andare a parlare con i tifosi, coinvolgere le tifoserie. Bisognava partire e giocare". Certo bisogna aumentare la sicurezza, "a me non va che a un bambino fanno svitare la bottiglietta d'acqua, poi puntualmente entrano bombe carta, entra di tutto in alcune curve - ha poi affermato Renzi -. Abbiamo messo i tornelli e per le persone per bene entrare allo stadio è un'impresa, poi alcuni fanno ciò che vogliono". Occorre però evitare che i costi ricadano sulle tasche degli italiani. Per questo il premier ha annunciato che le società dovranno "prendersi cura anche del pagamento dell'ordine pubblico". Inoltre Renzi ha confessato di avere "un pò di senso di colpa, di amarezza personale" per non aver chiamato la vedova Raciti "la sera". La signora Marisa, ha osservato Renzi, "ha detto parole che sono di dignità e che mi commuovono come presidente del Consiglio". In quanto ai provvedimenti allo studio da parte del Viminale, la misura più importante riguarda l'introduzione della recidiva per coloro già colpiti da daspo: chi si rende protagonista di atti di violenza connessi ad una manifestazione sportiva ed è già stato colpito dal provvedimento di allontanamento dallo stadio, si vedrà raddoppiare la durata della sanzione. Ad oggi sono 5.200 i provvedimenti "attivi", 2.004 dei quali comminati in quest'ultima stagione. L'obiettivo, ha spiegato il ministro dell'Interno Angelino Alfano, è quello di "aumentare la forza temporale del Daspo, portandolo ad un massimo di 8-10 anni per i recidivi ed allargarlo anche al branco". A fine campionato, aggiunge, "ci riuniremo assieme alle società per prendere decisioni in vista del nuovo campionato. Abbiamo già fatto alcune cose, se non bastano siamo pronti a lavorare per estendere l'uso del Daspo fino ad arrivare al daspo a vita". Perché, è il ragionamento, "se di dice ad un tifoso che per 15 anni o per tutta la vita non può andare allo stadio, si avranno dei risultati". L'altro aspetto su cui sono al lavoro gli uffici del Viminale riguarda la possibilità di allargare i reati per i quali è applicabile il Daspo, per colpire chi, "al di là del fatto sportivo, provoca problemi di ordine pubblico". È il caso, ad esempio, dei tifosi che danneggiano le aree di servizio o di quelli che devastano autogrill e stazioni ferroviarie. Anche perché i dati relativi alla stagione in corso parlano di un aumento dei feriti tra le forze dell'ordine e tra gli steward (61 e 26, contro i 33 e gli 11 del campionato scorso) e un aumento degli arresti (103 quest'anno contro 95). Le nuove misure andranno ad integrarsi con quelle già messe a punto nei mesi scorsi e alle quali ha lavorato una task force composta da esperti del Viminale e da rappresentanti di Coni, Figc e Leghe. La novità più importante riguarda senza dubbio la riorganizzazione degli stadi, per creare settori più piccoli e rendere così più facilmente identificabili i tifosi che urlano cori razzisti, innalzano striscioni vietati, compiono atti di violenza. Sono previsti dunque settori che non possono superare le 10mila persone con una divisione tra i vari spazi ben netta e realizzata "in maniera tale da consentire un adeguato impiego di steward, l'eventuale intervento delle forze di polizia e un'attività degli incaricati della procura federale tale da riconoscere il sotto settore dal quale provengono attività sanzionabili ai fini della giustizia sportiva". L'altro elemento su cui si è investito molto è la figura del Supporter Liaison Officer, vale a dire il rappresentante dei tifosi che ogni società deve nominare e che è delegato ad avere i rapporti con le istituzioni e le forze dell'ordine. "È una figura su cui puntiamo molto - dice un alto dirigente del Dipartimento di Pubblica Sicurezza -. Deve essere una persona seria, certamente non un tifoso in passato colpito da daspo o con precedenti penali, che deve interloquire in maniera ufficiale con noi. Insomma, non potrà mai essere una figura come Genny 'a carogna ma qualcuno che abbia comunque un ascendente sui gruppi organizzati". Le misure elaborate dalla task force prevedono inoltre una maggiore formazione degli steward, che parteciperanno anche alle trasferte, e la sospensione o la revoca delle tessere di fidelizzazione - che nelle intenzioni del Viminale dovrebbe sostituire la tanto criticata Tessera del Tifoso - a quei tifosi che si rendono responsabili di atti di violenza o razzismo.
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