sabato 9 maggio 2015
​Trasformata in caserma dei carabinieri la casa (confiscata) dell'ultima latitanza del boss mafioso. Alfano: un giorno bellissimo.
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​"Oggi è un giorno bellissimo perché lo Stato vince e la mafia perde. Questa era la casa di Totò Riina, il boss sanguinario che qui trascorreva la sua latitanza. Lo Stato l'ha presa e l'ha consegnata ai carabinieri". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, intervendo a Palermo alla cerimonia di inaugurazione della nuova stazione dei carabinieri del quartiere Uditore, in via Bernini, in quella che fu l'ultimo rifugio del padrino di Cosa nostra, SalvatoreRiina, fino all'ultimo giorno della sua ventennale latitanza, il 15 gennaio 1993.Il ministro ha detto che i "mafiosi sono criminali, assassini, ladri di speranza, di futuro e di parole" e poi ha scoperto la lapide commemorativa dei militari Trapassi e Bertolotta, a cui è stata intestata la caserma: sono i due carabinieri di scorta al giudice istruttore Rocco Chinnici, ucciso con un'autobomba nel 1983. Presenti alla cerimonia numerose scolaresche palermitane e le vedove dei militari uccisi, Innocenza e Filomena, madrine della cerimonia. Tra le autorità presenti l'arcivescovo Paolo Romeo, il sindaco Leoluca Orlando, il procuratore generale Roberto Scarpinato, il presidente della Corte d'appello Gioacchino Natoli.
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