martedì 28 novembre 2017
La barista di Porto Torres che si è tolta la vita dopo minacce legate a immagini hard girate in Rete e il giovane cinese ucciso perché minacciava di diffondere le foto osè di un minore sul cellulare
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Ci sarebbe l'uso distorto e perverso della Rete e degli smartphone dietro a due tragedie consumatesi negli ultimi giorni, tra la Sardegna e l'Emilia Romagna. Ancora una volta ricatti avanzati e subiti per immagini e video hard immortalati sui telefonini e messi a disposizione della platea di Internet, in un contesto di minacce, intimidazioni e progressivo isolamento delle vittime.

La prima storia arriva dalla Sardegna e riguarda Michela Deriu, barista 22enne di Porto Torres, che si è tolta la vita perché sotto intimidazione di tre amici, ora indagati. Tra le ipotesi di reato, ci sarebbero l'istigazione al suicidio, la tentata estorsione e la diffamazione aggravata. La giovane avrebbe girato consapevolmente un video a luci rosse, che sarebbe dovuto restare nella cerchia ristretta di poche persone. La successiva diffusione su Internet avrebbe provocato prima la fuga della giovane da un'amica, a La Maddalena, poi la crescente disperazione per l'onta subita. La vicenda è ancora tutta da chiarire, ma sembra evidente lo stato di prostrazione in cui era caduta la ragazza, che aveva confidato di "essere in percolo" e di voler "allontanarsi per un po'. Sono tornati gli scheletri di qualche anno fa" avrebbe scritto anche in un biglietto. L'analisi dello smartphone, successiva al ritrovamento del cadavere a inizio novembre, e il ritrovamento del file hard sul computer di uno degli indagati stanno contribuendo a delineare un caso che resta dai contorni cupi.

Il secondo caso riguarda la scomparsa di Congliang Hu, un ventenne cinese conosciuto come "Leo", trovato morto dentro una valigia a Modena, nella palazzina in cui abitava. "Se non ci vediamo più, diffonderò le tue foto osè che ho sul mio cellulare" avrebbe detto la vittima a un minore suo connazionale che aveva conosciuto a Prato. Foto scattate a quest'ultimo, che avrebbe reagito dicendo di non voler vedere più "Leo". Il successivo ricatto avrebbe perciò scatenato la reazione del minore che si sarebbe presentato con altri quattro giovani alla porta di Congliang Hu. Decisivo, per il riconoscimento degli autori dell'omicidio, sarebbe stato il contributo delle telecamere esterne. Si indaga per omicidio volontario pluriaggravato e occultamento di cadavere.

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