mercoledì 8 giugno 2022
Uccide la ex che aveva appena accompagnato i figli a scuola. Poi ammazza la compagna e si toglie la vita. Aveva un divieto di avvicinamento. Aggressione anche nel Milanese: preso dopo la fuga
La strada di Vicenza dove è stata uccisa Lidia Miljkovic (nel riquadro)

La strada di Vicenza dove è stata uccisa Lidia Miljkovic (nel riquadro) - Ansa

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Ancora due episodi di inaudita violenza di uomini che si accaniscono contro donne. Altre tragedie annunciate. Una striscia di sangue, un incubo che sembra non finire più. Un doppio femminicidio è avvenuto, ieri mattina, alla periferia di Vicenza: una 42enne di origine serba, Lidia Miljkovic, è stata uccisa a colpi di pistola dall’ex marito Zlatan Vasiljevic mentre si trovava in auto, lungo una strada del quartiere Gogna: erano le 8 circa e aveva appena accompagnato a scuola i due figli (un maschio di 16 anni e una femmina di 13) quando l’uomo, un suo connazionale, le si è avvicinato e ha iniziato a spararle contro mirando al finestrino. La raffica di proiettili (sei colpi in tutto, un’intero caricatore) è continuata anche quando lei è uscita dalla vettura per cercare di mettersi in salvo. Ma non ha avuto scampo. L’assassino è scappato ed è iniziata subito la caccia da parte delle forze dell’ordine: è stato trovato poco dopo, morto, al posto di guida di una vettura ferma in una piazzuola della tangenziale Ovest. Al suo fianco, riverso sull’altro sedile anteriore, il corpo senza vita di una donna, forse la sua attuale compagna: i due cadaveri mostravano evidenti ferite d’arma da fuoco. Potrebbe trattarsi di un omicidio-suicidio. Sul posto sono intervenuti artificieri e uomini dei reparti speciali perché, a quanto sembra, il killer allontanandosi avrebbe fatto esplodere ordigni nei vicini boschi ai piedi del Monte Berico. Gli abitanti della zona hanno riferito infatti di aver udito forti boati e si è temuto che anche la vettura fosse imbottita di esplosivo.

Vasiljevic, un ex camionista, era stato arrestato nel 2019 e sottoposto al divieto di avvicinamento all’ex compagna. Lidia, che faceva la domestica in alcune villette della zona, in passato sarebbe stata picchiata dall’uomo e costretta a subire ripetuti, brutali maltrattamenti. Sul tremendo duplice omicidio, è intervenuto anche il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco: «La città si stringe attorno alle vittime e ai loro cari e per domani (oggi per chi legge, ndr), l’amministrazione e l’associazione Donna chiama Donna che gestisce – ha detto il primo cittadino – il Centro antiviolenza del Comune, organizzeranno un momento di raccoglimento in silenzio, dandosi appuntamento alle 19 in Piazza dei Signori. Chiedo ai vicentini, ai sindaci, agli amministratori pubblici e ai rappresentanti delle associazioni del territorio – ha concluso – di partecipare, per dare un segnale forte contro ogni tipo di violenza sulle donne».

Il secondo fatto di sangue si è verificato in un’abitazione di Cologno Monzese, nell’hinterland milanese dove, a seguito di una lite, un uomo di 36 anni di origini egiziane, ha colpito la convivente al collo con il vetro di una bottiglia e poi si è barricato in casa. La vittima, una 34enne nata in Romania, per sottrarsi all’aggressione si è rifugiata nell’appartamento dei vicini. Aiutata dai vigili del fuoco che l’hanno raggiunta con l’autoscala su un balcone della palazzina, la donna è stata soccorsa e trasportata all’ospedale San Gerardo di Monza in codice giallo: per fortuna non sarebbe in pericolo di vita. L’uomo è riuscito nel frattempo a fuggire ma nel giro di poche ore, verso le 18,30, è stato intercettato, preso e portato dai carabinieri in caserma: era agli arresti domiciliari ed è accusato di evasione ma i militari dell’Arma indagano anche sulle sue responsabilità in merito alle violenze nei confronti della compagna. I pompieri, una volta salvata la vittima, hanno provveduto a chiudere il gas in tutto l’edificio, temendo che l’uomo si fosse asserragliato in casa con intenti suicidi.

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