Un bagliore. Una speranza. Magari si rivelerà un’illusione, però adesso lo s’intravede. Hanno portato via dalla 'Vela gialla', a Scampia, un po’ di pannelli d’amianto: un secchiello d’acqua sottratto all’oceano che affoga questa gente, ma pur sempre un inizio. Hanno anche preso ad accatastare ai piedi della 'Vela celeste' – per portarlo via la prossima settimana, giurano – altro amianto strappato alle case del palazzone. E non soltanto questo: la Asl ha spedito i suoi ispettori (addirittura) venti minuti dopo la telefonata che denunciava la presenza di quintali d’amianto ed eternit abbandonati nei garage della 'Vela celeste', senza neppure essere stati (inutilmente) coperti con un telo di plastica.
ARRIVANO I CAMION
Gli operai arrivano alla 'Vela gialla' di buon mattino, infilano tuta, guanti e mascherina. Portano giù pannelli d’amianto che impilano e poi avvolgono nella plastica. La solita storia: «Li lascerete qui?», chiediamo. «No, passa verso le tredici un camion a portarli via». Uno stupido ci crederebbe. Altro giro, altra corsa fra i meandri di questa follia urbanistica. Sporcizia e umanità profonde. I bimbi vanno a scuola. E non importa il degrado, le donne lavano e spazzano di gran lena i lunghi corridoi arrossati d’amianto dipinto. Voci e odori sono quelli di un vicolo napoletano e le anime di queste case. Verso le undici arriva la Polizia, cercano un latitante. Gli agenti sono quasi in tenuta antisommossa: «Non siamo tutti camorristi qui», si lamenta una donna.
L’ora di pranzo se n’è andata da un pezzo e camion non se ne vedono: come da vecchio copione, come volevasi dimostrare. No. Arrivano alle quindici. Caricano quei pannelli e li portano via. Questa gente non crede ai suoi occhi, non era mai successo. Forse la denuncia di
Avvenire, sabato scorso, è servita a qualcosa.
E LA ASL CORRE
Giù, i sotterranei sono una discarica.
Terra di nessuno. E fra i garage della 'Vela celeste' spunta una follia nella follia: quintali d’amianto smantellato e abbandonato. Polvere assassina laddove i bambini vivono e giocano. Se la svigna a zampe levate un topo di 30 centimetri.
Chiediamo ai poliziotti di seguirci e venire a vedere. Lo fanno. Guardano. Telefonano alla Asl: «Dovete venire. C’è un’enorme quantità d’amianto praticamente a cielo aperto». Venti minuti (veri) dopo arrivano due ispettori dell’Azienda sanitaria. Anche loro scendono giù, guardano. Fanno fotografie. Rimangono qui tre quarti d’ora. E spiegano: «Adesso faremo la diffida al Comune. Perché porti via al più presto quest’amianto ». La Polizia chiede agli ispettori i nomi e spiega loro che vorrà seguire la vicenda. Non sarà la sola. «Abbiamo chiamato la Asl mille volte, non è mai venuta. Certo, perché chiamavamo noi, non i poliziotti », sussurra la donna di prima. Non c’è più traccia di quel topo, dev’essersi spaventato per la confusione.
VIA ENTRO TRE GIORNI
Operai anche alla 'Vela celeste'. Smontano i pannelli verniciati di rosso, cioè amianto o eternit, e li accumulano sotto il palazzo. Le mamme si ribellano, non ci stanno, non ne possono più. Bloccano tutto. Viene ribattuto loro che l’amianto verrà portato via entro due o tre giorni, perché i camion qui sotto non possono restare. E comincia la trattativa. Il risultato è una specie di... giuramento della ditta che si occupa del lavoro: «Sarà tolto entro due o tre giorni». Ma intanto, anziché essere solo ammassato, viene chiuso dentro un 'gabbiotto' per evitare che sprigioni polvere...