giovedì 1 settembre 2022
Sono adattati alla variante Omicron 1 ma l’Ema già esamina quelli per le varianti 4 e 5. Lunedì prossimo atteso anche l’ok dell’Aifa. Speranza: saranno in Italia attorno alla prima decade di settembre
Via libera Ue ai nuovi vaccini
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Come da previsione, l’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha raccomandato l’utilizzo dei vaccini anti-Covid “bivalenti”, aggiornati cioè contro il ceppo originario del Sars-CoV-2 e la variante Omicron Ba.1. I medicinali sono prodotti da Pfizer-Biontech e Moderna e sono destinati a persone di età pari o superiore a 12 anni che hanno ricevuto almeno la vaccinazione primaria contro il Covid-19. Saranno le autorità nazionali nei vari Stati membri dell’Ue, dice l’Ema, «a determinare chi dovrebbe ricevere il vaccino, quale vaccino fare e quando». L’Ema ha già in corso la valutazione anche di uno degli immunizzanti efficace anche contro le varianti 4 e 5 di Omicron. «Con l’evolversi della pandemia – spiega l’Agenzia –, la strategia dell’Ue è di disporre di un’ampia gamma di vaccini destinati a diverse varianti di Sars-CoV-2, in modo che gli Stati membri abbiano una pluralità di opzioni per soddisfare le loro esigenze».

Toccherà ora all’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ratificare la decisione dell’Ema e dare il via libera all’immissione del commercio in Italia dei due nuovi farmaci. Una decisione in tal senso potrà essere adottata già lunedì, quando si riunirà il comitato tecnico scientifico Aifa. «Credo che le prime forniture arriveranno attorno alla prima decade di settembre», annuncia il ministro della Salute, Roberto Speranza. Una notizia attesa, dal momento che, in Italia, aumentano le persone a rischio di malattia grave: come rileva la Fondazione Gimbe, nella fascia di popolazione suscettibile (over 60 e fragili) al 31 agosto se ne contano ben 15,2 milioni senza quarta dose, oltre a 892 mila non vaccinati, e 1,88 milioni senza terza dose. Il vaccino attuale, afferma Gimbe, «rimane un’arma eccellente nel prevenire la malattia grave»; fragili e over 60 «accelerino la quarta dose senza rischiare in questi giorni, prima del prossimo arrivo dei vaccini aggiornati». Inoltre, fa sapere la Fondazione, nonostante i ripetuti allarmi, la sottovariante Centaurus «sta circolando da tre mesi senza prendere il sopravvento su Omicron 5 e l’“European centre for disease control and prevention” la classifica come “variante di interesse” e non “di preoccupazione”».

Di «ottima notizia» in merito al via libera ai nuovi vaccini, parla Sergio Abrignani, docente di Patologia generale all’Università degli studi di Milano. «Aumenteranno significativamente la protezione dal Covid – sottolinea –. Sono indicati per evocare una risposta contro la variante Omicron utilizzando parte della memoria che l’organismo conserva del ceppo originario Wuhan, poiché i due ceppi condividono una parte delle sequenze. Le differenze si concentrano invece nella proteina Spike del virus». Naturalmente, «non si possono escludere nuove varianti, ed i vaccini dovranno essere aggiornati come si fa per quelli contro i virus influenzali annualmente».

Intanto, continuano a migliorare i numeri della pandemia in Italia: 20.503 i nuovi contagi con il tasso di positività che resta stabile (dal 13% al 13,2%); in discesa i decessi (da 90 di mercoledì a 68 di ieri), i ricoveri in terapia intensiva (-6 e 207 in totale) e quelli nei reparti ordinari (-129 e 4.962 letti occupati in totale).

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