mercoledì 3 novembre 2021
L'Aifa e il ministero: la seconda dose sarà fatta con un vaccino a mRna, Pfizer o Moderna, a chi ha ricevuto la prima dose da almeno 6 mesi. Sarà possibile fare l'iniezione presso i medici di famiglia
Via libera a "dose di rinforzo" per chi ha ricevuto Johnson&Johnson

Ansa

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Le persone che hanno ricevuto la dose di vaccino Johnson & Johnson potranno accedere a una seconda di un vaccino a mRna - Pfizer o Moderna - dopo 6 mesi dalla prima iniezione. Lo ha deciso la Commissione tecnico scientifica dell'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco.

Sono 1 milione e 600 mila gli italiani che hanno ricevuto la monodose di J&J.

"Premesso che il vaccino COVID-19 Janssen è l'unico vaccino anti-COVID autorizzato con schedula monodose - scrive la Commissione Tecnico Scientifica dell'Aifa - e che, in ambito vaccinologico, una dose di richiamo, o booster, può essere considerata una strategia consolidata per la maggior parte dei vaccini, l'opportunità di prevedere una dose di richiamo appare supportata da un solido razionale".

Sulla base dell'approfondita istruttoria effettuata dagli esperti dell'Agenzia, "la CTS ha rilevato che i dati disponibili indicano una sostanziale stabilità della risposta immunitaria, sia umorale che cellulare, fino a 8 mesi dalla somministrazione di una dose di vaccino Janssen. Anche la protezione nei confronti di malattia grave, ospedalizzazione o morte risulta sostanzialmente stabile fino ad almeno 6 mesi dalla vaccinazione. Allo stesso tempo, tuttavia, con il passare dei mesi si osserva un lento declino dell'efficacia vaccinale nei confronti delle forme lievi/moderate di malattia".

Le evidenze più recenti, ricorda l'Aifa, "confermano l'efficacia di una dose booster (soprattutto con vaccino a mRNA) nel potenziare la risposta immunitaria al vaccino COVID-19 Janssen. Si ritiene, pertanto, che per i soggetti vaccinati con COVID-19 Janssen sia opportuna la somministrazione di una dose booster eterologa con vaccino a mRNA (nei dosaggi autorizzati per la dose booster) a partire da 6 mesi dalla prima dose".

In serata il ministero dell Salute con una circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione, professor Giovanni Rezza, ha recepito il parere della Cts dell'Aifa. "Si rappresenta che, nell'ambito della campagna di vaccinazione anti Sars-Cov-2/Covid-19, tutti i soggetti vaccinati da almeno sei mesi (180 giorni) con una unica dose di vaccino Janssen (J&J) potranno ricevere una dose di richiamo con vaccino a m-RNA nei dosaggi autorizzati per il "booster" (30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty di Pfizer/BioNTech; 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax di Moderna)", si legge nel documento.

Il Lazio, dal canto suo, ha fatto sapere di essere pronto da subito "per la somministrazione del richiamo a 180 giorni" del vaccino anti-Covid di Johnson & Johnson, fa sapere l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato. La seconda dose - o dose booster, come viene chiamata - sarà possibile riceverla "presso i medici di medicina generale ed entro 48 ore prenotandosi sul portale regionale e nelle farmacie". Un'operazione che nella sola regione "interessa una platea di circa 200mila persone". E il Lazio si conferma regione "virtuosa": sono oltre 8,78 milioni le dosi di anti-Covid somministrate, con il 92% della popolazione adulta e oltre 86% di over 12 che hanno concluso il percorso vaccinale. Più di 187 mila terze dosi effettuate. "Oltre il 25% della fascia di popolazione over 80 anni è vaccinato con terza dose", ha detto D'Amato, ribadendo che per gli "over 60 è necessario velocizzare la dose di richiamo".


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