venerdì 20 maggio 2016
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ROMA Confortati e incoraggiati dal Papa. «La Chiesa italiana è una Chiesa molto bella». Fraintesi invece dai mass media, sia per quanto riguarda l’incontro con Francesco («i titoli dei giornali che abbiamo letto non rispondono affatto a quello che il Santo Padre ha detto nel suo discorso e nel dialogo con noi»), sia per le espressioni contenute nella relazione del cardinale Angelo Bagnasco. A conclusione della 69.ma Assemblea generale è lo stesso presidente della Cei a fare alcune puntualizzazioni sul clima («fraterno e propositivo») e sui contenuti dell’assise che, come ricorda il comunicato finale dei lavori (pubblicato integralmente da Avvenire) ha riunito per quattro giorni a Roma 277 vescovi tra emeriti e in carica. Anche nella conferenza stampa finale che ha toccato diversi temi, comunque, l’accento dell’arcivescovo di Genova è andato sui problemi autentici della gente, sottolineando che è la famiglia al primo posto nelle attenzioni pastorali dei vescovi. Lo sguardo al Paese. A proposito della legge sulle unioni civili, ad esempio, Bagnasco ha tenuto a sottolineare: «Non ho dato giudizi di valore o di merito. Ho solo raccolto le voci che sento personalmente dalle persone con le quali sono a contatto quotidianamente e quelle che ho raccolto dai confratelli vescovi. Per questo ho accennato a questioni gravi, che sono al centro delle preoccupazioni della gente». Il chiaro riferimento era alla parte della sua relazione in cui il presidente della Cei ha affrontato temi come la mancanza di lavoro, la crescente fascia di povertà assoluta, l’espandersi del gioco d’azzardo e della ludopatia e l’inverno demografico. Sono queste le preoccupazioni dei vescovi, per i quali, ha detto il cardinale, «c’è la determinazione a crescere sempre nell’impegno a favore delle famiglie, quindi nella pastorale familiare». Il lavoro. Anche il tema del lavoro è tornato ieri. Quello «nero» è «peccato mortale ». E da questo punto di vista Bagnasco si è detto d’accordo con le parole di Francesco che in mattinata aveva definito «una sanguisuga» chi sfrutta i lavoratori. Si tratta di «una piaga», ha aggiunto il cardinale, sia per «i disperati che vengono da noi in cerca di un mondo migliore e si accontentano di un lavoro sottopagato», sia «per gli italiani che piuttosto che non fare nien- te si assoggettano a queste condizioni». Unioni civili. Quanto alla possibilità di una eventuale raccolta di firme per promuovere un referendum parzialmente abrogativo della legge sulle unioni civili appena approvata, Bagnasco ha voluto precisare: «Le iniziative in mano ai laici saranno portate avanti dai laici». Tema in qualche modo connesso quello della 'obiezione di coscienza' da parte dei sindaci in merito a ciò che prevede la legge sulle unioni civili. «In assemblea non abbiamo parlato del ruolo dei sindaci – è stata la risposta –, ma su questo la parola l’ha detta il Papa. Noi accogliamo le parole del Papa in pienezza». Il riferimento era all’intervista del Pontefice al quotidiano francese La Croix, in cui lunedì scorso Francesco aveva detto: «In ogni struttura giuridica, l’obiezione di coscienza deve essere presente perché è un diritto umano. Compreso per un funzionario del governo, che è una persona umana». L’incontro con il Papa. Rispondendo poi alle domande di alcune tivù, Bagnasco è tornato sui contenuti dell’incontro 'a porte chiuse' con il Pontefice. È stata, ha rimarcato, «una parte molto bella e molto lunga, il Santo Padre si è trattenuto molto con noi. Abbiamo molto parlato del sacerdote, il Papa ci ha parlato dei suoi ricordi e ci ha raccontato alcuni episodi. Ci ha molto confortati e incoraggiati: ci ha detto che la Chiesa italiana è una bella Chiesa e che in Italia c’è un senso religioso ancora molto vivo, grazie alla presenza e alla vicinanza dei sacerdoti, dei parroci e di noi pastori». Sulla parte pubblica, però, ha detto il presidente della Cei i titoli dei giornali non sono stati appropriati. «Il richiamo alla semplicità, alla sobrietà fa parte della vita del prete e di noi pastori, ma era inserito in un discorso con un respiro estremamente ampio e completo». «Fissare tutta l’attenzione lì - è stato il commento del porporato - ha portato a fraintendere il tono di un discorso e di un incontro che è stato molto caldo e incoraggiante». Il numero delle diocesi. Infine «l’eventuale riduzione delle diocesi italiane – ha detto Bagnasco in risposta a una domanda – è all’esame delle Conferenze episcopali regionali, che poi faranno le loro proposte in base a precisi criteri. Entro la fine di agosto questo lavoro dovrebbe essere concluso e dovrebbe pervenire alla segreteria generale della Cei». © RIPRODUZIONE RISERVATA I temi Il cardinale Bagnasco A fianco: un momento dei lavori dell’Assemblea dei vescovi italiani
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