sabato 3 giugno 2017
Oltre 5.500 persone coinvolte in tutte le strade e le piazze. Dalle persone su carrozzina che ballano il tango, ai sordomuti che fanno musica. E in 200 negozi i commessi per un giorno sono "speciali".
Verona vince la sua Grande Sfida: artisti e sportivi disabili conquistano la città
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Piazza Bra, 2 giugno, festa della Repubblica: migliaia di turisti affollano la Verona di Giulietta e dell’Arena. Girano increduli tra le gigantesce scenografie liriche depositate accanto all’anfiteatro romano, in una città oggi in fermento. Da poco i militari hanno rotto le righe dopo l’alzabandiera, e già i percussionisti di "Drum Theatre" si riprendono la piazza, armati di tamburi: sono Davide, Nicole, Alberto, Serena, Ilaria... giovanissimi artisti venuti da Chieri (Torino) con Sergio Cherubin, il vulcanico maestro che nel 2013 li ha portati in finale a "Italia’s got talent". Suonano con grinta e il ritmo si fa vorticoso, mentre turisti giapponesi, spagnoli e tedeschi battono il tempo affascinati. «Ragazzi Down», li chiamerebbero altrove, ma qui siamo alla "Grande Sfida", pirotecnica realtà del Csi che da 22 anni capovolge il mondo, dimostrando che la normalità è solo questione di percentuali: «A Verona in questi giorni vedi gente in carrozzella che balla il tango, ciechi che giocano a calcio, sordi che fanno musica – fa da cicerone Roberto Nicolis, ideatore della kermesse –, e allora la norma diventa un’altra e l’eccezione sei tu che hai il corpo in regola». Una cosa è certa: nelle vie la gente fa crocchio attorno agli artisti per le loro esibizioni, non certo per l’handicapp, che magicamente sparisce.


Artisti senza frontiere

E così in tutte le strade e le piazze di Verona incontriamo talenti ed emozioni travolgenti. In piazza delle Erbe Tarek e Sara applauditissimi danzano la passione che li unisce nella vita, lui legato alla sua sedia a rotelle, lei volandoci sopra come una farfalla. "Sono in carrozzina dalla nascita e ho subìto 17 operazioni alle gambe", racconta Tarek durante una pausa. "La mia forza? Il nonno, classe 1928, un uomo dai grandi valori di una volta. Da piccolo mi gettava a terra e poi mi sfidava: ora rialzati da solo! Devo a lui ciò che sono oggi".


La Stella di Francesca


E poi ci sono gli "On the River", con Francesca Marchi, paraplegica da quando, a 16 anni, improvvisamente ha avuto un'ischemia al midollo durante una verticale contro il muro. La sua è un'esplosione di vita: "All'epoca mi crollò il mondo addosso e rinunciai a ogni sogno di adolescente. Poi ho incontrato Gian Maria e la musica...". Oggi a verona lei canta e Gian Maria accanto a lei suona la batteria. A casa c'è Stella che li aspetta, 10 mesi e una sindrome rara: "E' nata di un chilo e per me è stata più dura di 22 anni fa, quando mi ammalai io. Ma è il nostro angioletto ed è voluta arrivare a tutti i costi in questo mondo. Insieme ce la facciamo e poi la fede ci dà la forza necessaria. La musica? Per me è vita!".



Commessi molto speciali

Anche i negozi di Verona e i mercati non si sottraggono alla "Grande Sfida", il cui motto quest'anno è "La forza della fragilità": accolgono dietro il banco centinaia di disabili, commessi per un giorno. Mentre il progetto "Anch'io sono capace" permette a ognuno di loro di coronare il proprio sogno: "Simone vorrebbe da sempre fare il vigile urbano - spiega Nicolis - così un vero vigile lo ha affiancato e lui ha diretto il traffico".

Il tutto con l'obiettivo di integrare reciprocamente abili e disabili, gli uni necessari agli altri, perché la fragilità "ci appartiene e ci descrive". Su Avvenire cartaceo di domani l'intero servizio, le interviste, le testimonianze..

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