mercoledì 21 aprile 2010
Lacrime e disperazione nel quartiere Morena, alla periferia sud di Roma, dove i compagni di Sara e Francesca, le due ragazzine di terza media rimaste uccise da una frana mentre erano in gita scolastica a Ventotene, hanno organizzato un corteo silenzioso. Aperta un'inchiesta, mentre il sindaco di Roma Alemanno ha preannunciato un giorno di lutto cittadino in occasione dei funerali.
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Corteo silenzioso nel pomeriggio per le strade del quartiere Morena, alla periferia sud di Roma, dove abitavano Sara e Francesca, le due giovanissime studentesse vittime del crollo avvenuto martedì sulla spiaggia dell'isola di Ventotene. I compagni avevano tra le mani dei fiori e alcuni di loro sono saliti prima a casa di Sara e poi, a 200 metri, a casa di Francesca, dopo essere usciti da scuola, l'istituto Anna Magnani, frequentato anche dalle due ragazze rimaste uccise. «Spero che quello che è successo sia da lezione affinché cose del genere non succedano più», hanno detto alcuni amici di Sara e Francesca all'uscita della scuola. Molti di loro hanno girato ancora in lacrime all'interno del loro istituto e in strada, ancora increduli per quanto è successo. La tragedia. Francesca Colonnello e  Sara Panuccio sono morte a pochi minuti di distanza l’una dall’altra. Per altri due studenti, una ragazzina di 13 anni e uno coetaneo feriti dai frammenti del costone venuto giù da una altezza di circa sei metri, è stato necessario il trasporto in elicottero nell’ospedale di Latina; la più grave è Atena Raco, che ha riportato fratture plurime del bacino e delle gambe: è stata operata e ora si trova in rianimazione.La scolaresca era arrivata lunedì nell’isola pontina e ieri erano alla loro prima uscita. «Una classe stupenda, studenti buonissimi e attenti che si erano guadagnati la possibilità di vedere le stelle, cosa che di solito non avviene la prima sera», racconta tra le lacrime il geologo e accompagnatore della Mediterranea Viaggi, Matteo Valle, che  era con loro al momento della tragedia. «I ragazzi – racconta – erano stati attenti e si erano comportati bene e si erano guadagnati un giro sulla spiaggia, quel giro a Cala Rossano era un premio. Poi la tragedia». Una tragedia inspiegabile anche perchè, racconta sotto choc il sindaco di Ventotene, Giuseppe Assenso, a Cala Rossano non c’erano mai stati problemi di questo tipo. «Gli addetti dell’impresa che si occupa della manutenzione delle spiagge – racconta con le lacrime agli occhi – avevano pulito quella zona e mi hanno appena detto che nulla faceva presagire la tragedia: nessun frammento di roccia, nessuna piccola parte di parete che cominciasse a franare. È stato un crollo improvviso». E secondo i soccorritori le due studentesse sono state centrate in pieno da due metri cubi di roccia e tufo, non di più, caduti da un’altezza di massimo sei metri. «È stata una maledetta fatalità», raccontano, aggiungendo che il materiale staccatosi dal costone di roccia «è ben poco e sarebbe bastato che le ragazze fossero una decina di metri più in là e non sarebbe accaduto nulla». Parole che maggiormente hanno scioccato professori e alunni, assistiti per tutto il giorno da psicologi della protezione civile. Mentre incolmabile è lo strazio dei genitori di Sara e Francesca.Sull’isola è arrivata anche la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini che ha chiesto una relazione sullo stato delle coste dell’isola. Intanto Cala Rossano è stata messa sotto sequestro dalla procura di Latina, servono ulteriori sopralluoghi per stabilire le cause del crollo. Ed è sera quando una vedetta della Guardia di Finanza imbarca le bare delle due studentesse e i loro genitori per portarli a Formia. Sulla spiaggia di Cala Rossano solo gli echi delle voci di una scolaresca che era scesa in spiaggia, con zainetti ed ipod, per trascorrere il loro primo giorno della gita a lungo sognata.Lutto cittadino. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha annunciato che mercoledì sera andrà ad accogliere le due salme quando torneranno a Roma e che il giorno dei funerali sarà proclamata giornata di lutto cittadino. E ieri la celebrazione dei 2763 anni dal Natale di Roma si è aperta con un minuto di ilenzio chiesto dal presidente del Cosiglio comunale, Marco Pomarici, per ricordare le giovani vittime del crollo di Ventotene. La tragedia è stata evocata più volte nel corso della celebrazione, anche per la presenza in Aula Giulio Cesare di una vasta delegazione delle scuole romane. "Oggi - ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno - siamo addolorati perché queste due figli di Roma non sono qui. Ma Roma è anche questo, una grande famiglia unita anche nel dolore. Queste ragazze ci mancano - ha aggiunto - e non riusciamo a essere felici oggi. Appena avrò conferme indirò il lutto cittadino il giorno delle esequie. È inaccettabile che due ragazze possano morire così, un grande abbraccio ad Atena, spero guarisca presto". Aperta un'inchiesta. Sulla tragedia è stata aperta un'inchiesta per duplice omicidio colposo e lesioni aggravate, senza però al momento nessun indagato. Lo ha confermato il procuratore aggiunto di Latina Nunzia D'Elia. «Ci sono indagini a 360 gradi - spiega - finalizzate a verificare la consistenza geologica della roccia ed eventuali piccole avvisaglie avvenute in passato che avrebbero potutomettere in guardia». Il fascicolo aperto in procura è quindi ancora contro ignoti e sulla posizione del sindaco di Ventotene Giuseppe Assenso il procuratore D'Elia ha precisato: «Alla luce delle notizieattualmente acquisite non abbiamo ritenuto di doverlo indagare. Ma l'indagine è appena iniziata. C'è una delega ai carabinieri per le prime verifiche di carattere amministrativo. Al di là della tragedia occorre acquisire atti in Comune e procedere a un accertamento sulla legislatura della materia, che riguarda anche la Regione».
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