martedì 8 febbraio 2022
Prosegue la decrescita del contagio, la positività scende al 10,4%. Altri 326 decessi. Studio dell’università di Shenzhen: nei guariti anticorpi neutralizzanti presenti per almeno 16 mesi
Venerdì via le mascherine all'aperto. Iss: i test sierologici non indicativi

Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Arancione o bianca, rossa o gialla, da venerdì decade in ogni regione l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto. «È un segno di speranza per tutti gli italiani», dichiara il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, annunciando un provvedimento imminente a firma del ministro Roberto Speranza. Il quale parla di «fase di lotta contro il Covid anche se ci sono segnali incoraggianti, con una decrescita del 30% dei casi in una settimana. Questo è stato possibile – evidenzia Speranza – grazie ad una campagna vaccinale straordinaria. In questi giorni stiamo riuscendo a piegare la curva dei contagi senza aver dovuto ricorrere a misure restrittive particolarmente invasive».

Proprio guardando all’andamento della campagna vaccinale, Costa ritiene «che non sarà prorogato lo stato di emergenza» in scadenza il 31 marzo. «Mancano ancora 12-13 milioni di dosi booster – aggiunge il sottosegretario –. Se procediamo con questo ritmo in 30-40 giorni è facile pensare che per metà marzo avremmo completato la dose booster a 49 milioni di concittadini. Da lì sicuramente inizierà una nuova fase e così come abbiamo introdotto gradualmente le restrizioni, con la gradualità inizieremo l’allentamento delle misure, anche per gli stadi». Sempre da venerdì prossimo potranno riaprire le discoteche.

Sul fronte dell’andamento del contagio, il bollettino sanitario conferma che da quasi 2 settimane, in Italia, il numero dei guariti (123mila ieri) supera, e anzi triplica, quello dei contagiati, 41mila nelle ultime 24 ore, con il tasso di positività che scende al 10,47% (-0,7%). La curva dei decessi – sui quali sono sempre accese le polemiche in merito alle modalità di calcolo – continua ad essere irregolare. E se nello scorso fine settimana l’andamento sembrava in costante decrescita (433 venerdì, 375 sabato, 229 domenica), ecco che ieri, come spesso accade il lunedì (giorno in cui vengono annotati dei ricalcoli), i casi sono tornati a salire: 326, quasi cento in più del giorno prima. In terapia intensiva ci sono 8 pazienti in meno (1.423 in tutto), mentre 177 persone in più vengono curate nei reparti ordinari (18.675 il totale).

Intanto, secondo una relazione tecnica curata dall’Istituto superiore di sanità (Iss) il risultato positivo di un test sierologico per il Sars-CoV-2 può fornire la prova di un’avvenuta infezione o vaccinazione, ma «non esiste, ad oggi, un livello di anticorpi, misurato secondo standard internazionali, che assicuri una protezione nei confronti del Sars-CoV-2 nelle sue varianti», né che possa indicarne la durata. L’Iss chiarisce che i test sierologici non possono ad oggi «indicare se una persona debba o meno essere vaccinata, o se possa o meno avere accesso alla certificazione verde Covid-19». Comprendere quale sia la durata della protezione acquisita dopo l’infezione è uno dei quesiti che appassiona la ricerca. Sull’analisi degli anticorpi si basano i test sierologici, che secondo alcuni esperti, potrebbero diventare uno strumento per l’esenzione da futuri richiami vaccinali o per l’estensione dalla durata del Green pass per coloro che abbiano un risultato che accerti la presenza di anticorpi nel sangue. Sull’utilizzo di questi test, l’Iss cita quanto affermato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc): «Anche se il riscontro di anticorpi suggerisce la presenza di una risposta immunitaria, non è noto se tali livelli anticorpali siano in grado di fornire una protezione sufficiente e per quanto tempo sia duratura».

Le ricerche sul tema continuano e, da uno studio della Southern University of Science and Technology di Shenzhen, in Cina, pubblicato su Nature Microbiology, emerge tuttavia come la gran parte delle persone che si sono ammalate di Covid-19, specie se in forma grave, possiede anticorpi per almeno 16 mesi.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: