venerdì 17 maggio 2019
Il capo dello Stato intervistato dai media vaticani: In Italia atteggiamenti di intolleranza, ma prevale ancora la solidarietà. Il grande contributo dalla Chiesa
Mattarella: «Nell'integrazione l'idea forte dell'Europa»
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«L’Europa deve recuperare lo spirito degli inizi e curarsi di più delle persone». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rilasciato una lunga intervista ai media vaticani vaticani (L’Osservatore Romano, Radio Vaticana, Vatican News) nella quale si sofferma soprattutto sui valori in gioco nella competizione europea del 26 maggio.

Nell’intervista – che è stata curata dal direttore del Dicastero comunicazione della Santa Sede Andrea Tornielli e dal direttore de L'Osservatore Romano Andrea Monda – viene affrontato in profondità anche il tema della convivenza civile di fronte ai crescenti episodi di odio, razzismo, e intolleranza religiosa. «Affiorano atteggiamenti di intolleranza, ma in Italia prevale ancora la solidarietà», dice il capo dello Stato e ricorda La Dichiarazione sulla Fratellanza umana di Francesco e del Grande Imam di Al Azhar che, sostiene, «è di grande importanza per rimuovere le basi della predicazione di odio del terrorismo». Il Capo dello Stato ha anche parlato delle relazioni «ottime sotto ogni profilo» tra l’Italia e la Santa Sede, del ruolo della Chiesa cattolica nel Paese, dell’importanza del dialogo tra le religioni per la pace nel mondo.

Poi dà atto del specificamente del «contributo di grandi dimensioni» che viene dalla Chiesa italiana alla società del nostro Paese, «non soltanto sul piano spirituale, concorrendo al raggiungimento degli obiettivi, indicati dalla nostra Carta costituzionale. La presenza della Chiesa italiana nella dimensione culturale, educativa e sociale è motivo di riconoscenza – dice Mattarella –. Le innumerevoli iniziative di diocesi, parrocchie, realtà associative, in favore dei più deboli, degli emarginati, di chi chiede ascolto e accoglienza sono concrete ed evidenti; e costituiscono un richiamo costante all'esigenza di aiuto reciproco nella vita quotidiana, per rafforzare la coesione della nostra comunità».

Andando poi sulle prospettive del voto imminente ha fatto riferimento alla sua visita, in gennaio, a Berlino nel corso della quale il presidente della Repubblica federale tedesca Steinmeier gli ha proposto l’adesione a un appello per la partecipazione al voto: «Ho subito aderito a questa sua iniziativa e, nei giorni scorsi, è apparso questo documento, firmato da tutti i presidenti delle Repubbliche dell’Unione. Vi è scritto che quella dell’integrazione europea è la migliore idea che abbiamo mai avuto nel nostro Continente. Questa affermazione così decisa muove dalla convinzione che l’Unione non è un comitato di interessi economici».

Papa Francesco, ricorda Mattarella, «con saggezza, indica il centro della questione. L’Europa deve recuperare lo spirito degli inizi. Deve curarsi di più della sorte delle persone. Deve garantire sempre maggior collaborazione, uguaglianza di condizioni, crescita economica, ma questo si realizza realmente soltanto con una crescita culturale civile, morale».

Tornando al nostro Paese lo definisce «pieno di energie, comportamenti, iniziative, impegni positivi; di solidarietà, di abnegazione generosa, di senso del dovere, di disponibilità e attitudine a occuparsi dell’interesse generale, del bene comune». E, al di là di «comportamenti gravi e da censurare», resta «di gran lunga prevalente quello della generosità e del proprio dovere».

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