mercoledì 18 novembre 2015
​Il caso: lunedì in un istituto tecnico un gruppo di ragazze non ha partecipato al minuto di silenzio. "Omaggio a tutte le vittime dell'Is, non solo a quelle francesi". Ma è polemica. (M.T.Antognazza)
SECONDO NOI
Un minuto in più, non uno in meno
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A Varese monta la polemica dopo che lunedì mattina, in una delle più frequentate scuole superiori del capoluogo, l’Itc Daverio-Casula, sei ragazze, molte delle quali musulmane (la loro nazionalità è tenuta riservata dall’Istituto), hanno abbandonato l’aula durante il minuto di silenzio per le vittime di Parigi. «Siamo uscite – hanno poi spiegato alla dirigente, Nicoletta Pizzato - non per mancanza di rispetto verso i morti nella capitale francese, ma perché non comprendiamo come mai nessuno dica niente quando l’Is uccide tante altre persone in molte parti del mondo, come a Beirut o a Damasco».Le ragazze avrebbero espressamente citato le due città mediorientali, dove una delle studentesse straniere avrebbe dei parenti che sono stati uccisi dalle milizie del Califfato. «Non siamo certo a favore dell’Is ma chiediamo rispetto anche per tutti gli altri morti». Ma le reazioni al gesto delle ragazze, che dopo il momento di silenzio sono rientrate in classe, partecipando con i compagni e gli insegnanti a «un lungo approfondimento» - come ha detto la preside - hanno subito assunto toni molto pesanti. Sull'episodio sono in corso accertamenti da parte della Digos di Varese, che ha ricevuto una segnalazione. Sono in molti ora a chiedersi, dentro e fuori il mondo della scuola, se le motivazioni delle studentesse siano sufficienti a spiegare il gesto di astenersi dalla commemorazione silenziosa. «Forse – è il commento di un’altra dirigente scolastica del capoluogo – avrebbero sortito un migliore effetto se avessero diffuso un documento tra i compagni o chiesto di estendere il minuto di silenzio a tutte le vittime dell’odio e delle azioni di guerra in corso nel mondo. Così invece hanno prestato il fianco a facili polemiche».

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