mercoledì 13 giugno 2018
Autorità, Ong e volontariato cattolico si stanno organizzando in vista dello sbarco, atteso tra sabato e domenica
Una riunione a Valencia tra autorità e Ong per organizzare l'accoglienza ai migranti dell'Aquarius (Ansa)

Una riunione a Valencia tra autorità e Ong per organizzare l'accoglienza ai migranti dell'Aquarius (Ansa)

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A Valencia, in Spagna, ci si prepara a ricevere e sistemare i migranti raccolti in mare dalla nave Aquarius, al centro di uno scontro a livello europeo dopo la chiusura dei porti italiani al loro sbarco. Il loro arrivo è previsto tra sabato e domenica. Per la città iberica, a forte vocazione turistica, questo periodo crea problemi. Non è facile trovare alloggi, seppure momentanei, in quanto la stagione è già iniziata e gli alberghi sono occupati dagli ospiti vacanzieri. In prima linea, tanto per cambiare, c'è il mondo cattolico.

L’arcidiocesi di Valencia è disposta ad accogliere fino a 200 persone della nave Aquarius in abitazioni, centri, collegi, parrocchie o famiglie. Il cardinale Antonio Cañizares Llovera ha costituito per l’occasione un gruppo di coordinamento per mobilitare tutte le risorse disponibili nella diocesi per assistere i migranti nei bisogni di base, educazione e promozione umana.

In attesa dello sbarco, come riferisce l'Agenzia Sir, si stanno svolgendo riunioni tra le istituzioni locali e le organizzazioni della società civile per organizzare l’accoglienza della nave della Ong Sos Méditerranée che aveva salvato sabato 629 uomini, donne e bambini (123) ma alla quale il Viminale aveva negato l’accesso nei porti italiani. Molti migranti sono stati trasferiti su due navi militari italiane per permettere alla nave Aquarius di navigare in sicurezza, scortandola fino al porto di Valencia.

Appena arriveranno a Valencia le persone riceveranno una prima accoglienza medica di cui si occuperà la Croce Rossa e seguiranno le procedure di identificazione da parte delle istituzioni locali e le pratiche burocratiche per il riconoscimento dello status di rifugiati.

“La settimana prossima ci sarà una nuova riunione, poi inizieremo l’accoglienza ma non sappiamo ancora se ci manderanno adulti, bambini, donne incinte o con neonati, persone malate – spiegano al Sir dall’arcidiocesi di Valencia -. Non si sa nemmeno se rimarranno tutti a Valencia oppure andranno in altre comunità autonome. Ciò che è chiaro è la nostra disponibilità a mettere a disposizione fino a 200 posti. I luoghi dell’accoglienza dipenderanno dal profilo delle persone”. Dopo l’appello dell’arcivescovo di Valencia, cardinale Antonio Cañizares, “abbiamo avuto una risposta impressionante da parte della gente: ci hanno chiamato singoli, famiglie, sacerdoti – precisano -. Abbiamo già molta esperienza in quest’ambito perché accogliamo in un collegio persone di 24 nazionalità diverse e moltissimi bambini musulmani. L’università cattolica diocesana ci potrà aiutare con i problemi di lingua”.

Non è la prima volta che a Valencia arrivano imbarcazioni con migranti: “L’anno scorso, nel 2017, sono stati accolti 25.000 migranti. C’è già una organizzazione che funziona e noi, come Chiesa, diamo il nostro contributo negli aiuti”.

In navigazione. Aquarius e due navi militari verso la Spagna

Continua intanto il viaggio verso Valencia della nave Aquarius con a bordo 229 migranti, affiancata da nave Dattilo della guardia costiera e da nave Orione della marina militare, su cui sono state trasbordate 400 persone soccorse in mare. L'imbarcazione dell'Ong Sos Mediterranee, con a bordo personale di Medici senza frontiere, e le due navi militari italiane hanno superato la zona di Porto Empedocle, nell'Agrigentino, e costeggiando la zona sud della Sicilia si dirigono insieme verso la Spagna.

Da fonti dell'Ong si apprende che la nave dell'Ong Sos Mediterranee, con personale di Medici senza frontiere, ha a bordo 106 migranti: 51 donne, 45 uomini e 10 bambini. Su nave Dattilo della Guardia Costiera ci sono 273 profughi e altri 250 sono su nave Orione della Marina Militare italiana.

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