lunedì 8 febbraio 2010
Otto morti, una decina di feriti di cui almeno due in gravissime condizioni, un disperso, centinaia di soccorritori impegnati nelle ricerche sotto la neve: dal Piemonte al Veneto, è stato un weekend nero sulle montagne italiane.
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Otto morti, una decina di feriti di cui almeno uno in gravissime condizioni, centinaia di soccorritori impegnati nelle ricerche sotto la neve: dal Piemonte al Veneto, è stato un week end nero sulle montagne italiane, complice anche l'imprudenza di sciatori ed escursionisti che ancora una volta non hanno rispettato le indicazioni provenienti dai bollettini meteo. E proprio per evitare il ripetersi di tragedie spesso evitabili con comportamenti più attenti, il governo - su proposta del Dipartimento della Protezione Civile - ha presentato un emendamento al decreto legge sulle emergenze in discussione al Senato: è previsto il carcere per chi, provocando una valanga, si rende responsabile della morte di altre persone e cinquemila euro di ammenda per chi scia fuori pista o compie escursioni in montagna quando i bollettini nivo-meteorologici indicano una situazione di reale pericolo. Il provvedimento ha già ricevuto ricevuto il via libera dalla commissione Ambiente e sarà ora l'Aula del Senato a decidere se approvarlo o meno. Intanto, si contano i morti.Sei in totale, la metà in VENETO. Due li hanno trovati tra ieri e oggi sul Monte Baldo nel veronese. Si tratta di due ragazzi di 20 e 17 anni travolti da una valanga con un fronte di 30-40 metri e una lunghezza di 250 che, in fuoripista, cercavano di raggiungere il tratto intermedio della funivia, in località Prati Superiore. Il diciassettenne è stato trovato questa mattina, mentre il corpo di Matteo Barzoi era stato ritrovato nella serata di ieri. A dare l'allarme nel pomeriggio di ieri è stato un terzo ragazzo, anche lui di 17 anni, rimasto ferito. Sempre in Veneto è morto Riccardo Quaroni, 50 anni appassionato di scialpinismo, travolto stamattina da una valanga con un fronte di 80 metri a Cimon di Palantina in Alpago nel bellunese: il suo corpo è stato ritrovato grazie ad uno sci, rimasto semisepolto nella neve in un canalone di una zona molto frequentata dagli appassionati. Quaroni era insieme a due amici, friulani come lui, Renzo Pasut e Sergio Pilot. A dare l'allarme é stato quest'ultimo, mentre Pasut si è salvato per miracolo: i soccorritori lo hanno trovato con l'utilizzo di sondini perché non aveva con se l'Arva (lo strumento che consente la localizzazione sotto la neve). Rimasto sepolto per due ore e mezza sotto 80 centimetri di neve, deve la vita ad una bolla d'aria che si è formata attorno a lui ed ora è ricoverato in condizioni critiche all'ospedale di Treviso. Due vittime anche in PIEMONTE e anche in questo caso dovute all'imprudenza. Gottardo Piana e Anna Maria Passello, di 56 e 62 anni, sono stati travolti da un lastrone di ghiaccio staccatosi a Salecchio, in Val d'Ossola, che si è abbattuto sul sentiero che i due stavano percorrendo: il soccorso alpino, proprio per la presenza di ghiaccio a strapiombo, aveva sconsigliato il passaggio in quel tratto di strada.Ed è morto anche Antonio Mariani, il titolare del rifugio Buzzoni, in localita Piani di Bobbio in Valsassina (LECCO), scomparso ieri pomeriggio e travolto da una slavina. Il corpo, che si trovava non molto in profondità nella neve ma in un punto molto a valle rispetto al rifugio, è stato ritrovato stamattina: l'allarme era stato dato nel pomeriggio di ieri da alcuni escursionisti che arrivati al rifugio dove avevano appuntamento con Mariani, hanno trovato sulla porta un biglietto con scritto 'torno tra poco, sono a battere il sentiero'. Si sono salvati, invece, marito e moglie investiti da una valanga nella zona del monte Grona, 300 metri sopra il rifugio Menaggio, in provincia di COMO.L'uomo è stato ritrovato subito, ferito ma non in gravi condizioni: è stato lui a dare l'allarme con il telefonino. La donna è stata invece ritrovata successivamente ed è ora ricoverata in gravi condizioni all'ospedale di Bergamo. In condizioni disperate anche uno scialpinista di 45 anni recuperato dai soccorritori dopo oltre due ore di ricerche in Val Serina, in provincia di BERGAMO, dopo esser stato travolto da una slavina sul monte Grem. La valanga lo ha trascinato per oltre 400 metri di dislivello e quando è stato estratto dalla neve la sua temperatura corporea era attorno ai 15 gradi. Non c'é invece ancora nessuna notizia di un scialpinista disperso in Val Comenico, in provincia di BELLUNO. L'allarme è stato dato dalla moglie nel pomeriggio secondo la quale l'uomo era uscito per un'escursione a diretto a forcella Dignas in Val Visdende. Scattato l'allarme gli uomini del Soccorso alpino hanno rinvenuto la sua auto in località Pra Marino mentre il cellulare suonava a vuoto.
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