martedì 11 marzo 2014
Due i filoni d'inchiesta per disastro ambientale e omicidio colposo. Per la Procura di Savona la centrale a carbone avrebbe fatto dal 2000 al 2007 442 morti.
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La Procura di Savona, che indaga sulle emissioni della centrale a carbone Tirreno Power, ha chiesto il sequestro dell'impianto. La richiesta è arrivata in seguito alle verifiche effettuate dai consulenti del Ministero dell'Ambiente e della Procura. Sarebbe emerso il mancato rispetto di alcuni limiti imposti dall'Autorizzazione integrata ambientale e l'assenza del sistema di monitoraggio a camino. Due i filoni d'inchiesta per disastro ambientale e omicidio colposo. Per la Procura la centrale avrebbe fatto dal 2000 al 2007 442 morti. Il gip ha disposto il sequestro.Il giudice ha  ordinato lo spegnimento dei due gruppi a carbone. Resta in funzione quello a gas non soggetto ad Aia. Nominato custode giudiziario il direttore della centrale Massimiliano Salvi. Per mettere a riposo i gruppi a carbone serviranno circa 20 ore: sei per completare lo spegnimento e altre 14-15 per smaltire il carbone all'interno dei gruppi. Tirreno Power è controllata al 50% da Gdf Suez, al 39% da Sorgenia, società del gruppo Cir che fa capo a Carlo De Benedetti, al 5,5% Hera e al 5,5% Iren.
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