venerdì 22 giugno 2018
Il ministro dell'Interno in serata mitiga i toni: ci atterremo al contratto di governo. Ma meglio educare alla vaccinazione che obbligare. E a settembre tutti i bambini in classe
Archivio Ansa

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Dopo i migranti e i rom, ora Matteo Salvini attacca su un altro punto del suo programma elettorale. I vaccini. «Garantisco l'impegno preso in campagna elettorale nel permettere che tutti i bimbi entrino in classe, vadano a scuola», perché «la priorità è che i bimbi non vengano espulsi dalle classi» anche se non vaccinati, ha ribadito in una intervista in diretta a Radio Studio54, un'emittente locale toscana. Un tema che riguarda più la Salute che l'Interno, ministero di cui è titolare.

«Siamo in due - ha proseguito Salvini - c'è un'alleanza Lega-M5s, bisogna ragionare anche con gli alleati, al ministro Grillo ho iniziato a parlare di questi temi, e dunque continueremo, perché ritengo che 10 vaccini obbligatori siano inutili e in parecchi casi pericolosi se non dannosi».

Dopo qualche ora arriva la risposta, polemica, del ministro della Salute Giulia Grillo: «Voglio ribadire ancora una volta, e non mi stancherò mai di ripeterlo, che i vaccini sono un fondamentale strumento di prevenzione sanitaria primaria. E che in discussione a livello politico sono solo le modalità migliori attraverso le quali proporli alla popolazione. Tutte le polemiche sono solo strumentali e finalizzate a creare un circo mediatico che a me non interessa alimentare».


«Prenderemo le decisioni opportune in accordo con gli alleati di Governo, ma chiaramente si tratta di un tema che deve essere discusso anzitutto dal ministero della Salute» continua il ministro. «Ci fa piacere che il ministro degli Interni si interessi di un tema così importante, così come il ministro dell'Istruzione. Voglio solo precisare che l'obbligatorietà è un argomento politico, che ha a che fare con una strategia di tipo politico - aggiunge -. Ma le valutazioni di tipo scientifico non competono alla politica. La politica “non fa” scienza, la scienza la fanno gli scienziati. La politica decide quale strumento vuole utilizzare, se vuole utilizzare l'obbligatorietà e in quale misura».

In serata Matteo Salvini è tornato a più miti consigli: "Ringrazio il ministro Grillo, sua è la competenza sui vaccini, condivido il suo pensiero, a questo ci atterremo e al contratto di governo. Anche a me, da papà e da ministro, sta a cuore la salute dei bambini e che a tutti sia garantito l'accesso al nido, alla scuola dell'infanzia e alle classi successive. Con tanti medici condivido l'idea che sia
meglio educare ai vaccini piuttosto che obbligare. Ci stiamo lavorando, l'importante è che a settembre tutti i bambini possano entrare in classe".

L'incontro al Viminale coi No vax e le reazioni

Le dichiarazioni incendiarie (seppure poi mitigate) di Salvini sono state anticipate, in qualche modo, dall'incontro avvenuto giovedì proprio al Viminale di una delegazione del gruppo No vax “Siamo” guidato dal medico radiato dall'albo Dario Miedico con i sottosegretari Luigi Gaetti ed Enza Blundo, dei Cinque stelle.

Tema scivoloso, che infatti ha provocato subito molte reazioni preoccupate. La più autorevole è senz'altro quella dello scienziato Roberto Burioni, virologo di fama: «No, ministro Salvini. Dieci vaccini non sono inutili e tantomeno dannosi, anzi proteggono anche lei, i suoi figli e i suoi elettori. Questa è una bugia pericolosissima; se la dice chi ha la responsabilità della sicurezza del mio Paese è cosa molto preoccupante. #medicalfacts», ha scritto in un post.

Seguita a ruota da quella delle Regioni, dei medici, dei pediatri. Per le prime parla il coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e della Province autonome Antonio Saitta, che è anche assessore alla Salute della Regione Piemonte: «Sono affermazioni gravi, rischiano di riportare l'Italia indietro di un secolo: sono certo che il premier Conte ed il ministro della salute Giulia Grillo interverranno per ripristinare la verità sull'utilità dei vaccini obbligatori». «I 10 vaccini sono sicuri, efficaci e indispensabili a garantire la protezione di tutta la popolazione verso malattie gravi, pericolose e potenzialmente mortali» commenta invece il presidente della Società Italiana di Pediatria (Sip), Alberto Villani, chiedendo immediatamente un intervento del ministro Giulia Grillo. Stessa posizione quella della Federazione nazionale degli Ordini dei medici.

Cosa dice sui vaccini il Contratto di governo

Pensare che i vaccini, nel Contratto di governo, entrano appena nel breve capoverso finale delle pagine dedicate alla sanità: «Pur con l’obiettivo di tutelare la salute individuale e collettiva, garantendo le necessarie coperture vaccinali, va affrontata la tematica del giusto equilibrio tra il diritto all’istruzione e il diritto alla salute, tutelando i bambini in età prescolare e scolare che potrebbero essere a rischio di esclusione sociale» recita il testo. Preceduto da tre cartelle e mezzo dedicate prioritariamente invece al tema della riorganizzazione delle risorse e del personale sanitario, con un focus sulle liste d'attesa e i tempi di accesso alle prestazioni per i cittadini. Temi in cima all'agenda della stessa ministra della Salute, la pentastellata Giulia Grillo, che infatti come primo atto di governo ha mandato una circolare alle Regioni proprio sulle liste d'attesa.

Nel contratto, insomma, si sottolinea l'importanza dell'inclusione scolastica dei bambini e dell'equilibrio tra diritto all’istruzione e diritto alla salute ma non c'è alcun riferimento né all'abolizione del decreto Lorenzin sull'obbligatorietà dei vaccini né al fatto che 10 siano inutili o pericolosi.

Un punto sottolineato anche dal vicepremier Luigi Di Maio: «Sul tema dei vaccini il contratto parla chiarissimo: noi vogliamo rivedere il decreto Lorenzin ma nel senso semplicemente di poter assicurare comunque una tutela vaccinale alle persone e soprattutto ai bambini. Poi ognuno ha la sua opinione sui vaccini. Voi conoscete la nostra».

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