lunedì 26 ottobre 2015
COMMENTA E CONDIVIDI
«Il vaccino è e resta lo strumento di prevenzione primaria più importante subito dopo la potabilizzazione dell’acqua – spiega Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale –. La sua introduzione ha messo fine a epidemie che hanno sterminato milioni di persone».Perché è così importante il vaccino?Vaccinare non è un hobby. I virus non hanno confini e viaggiano insieme alle persone: la difterite e la pertosse non sono affatto scomparse e tornano, anche portate da luoghi dove sono ancora endemiche proprio per la mancanza dei vaccini. Se abbassiamo la guardia e facciamo dei passi indietro ci saranno enormi conseguenze sul piano della salute pubblica.In che senso i vaccini sono vittime del loro successo?Ci siamo dimenticati di quanto siano letali certe patologie e lo dobbiamo proprio ai vaccini che nello spazio di due generazioni hanno salvato migliaia di vite evitando lo svilupparsi delle malattie. Eppure, solo 50 anni fa, mio fratello è morto di pertosse e mia sorella ha contratto la poliomielite.Il tam tam su internet contribuisce alla disinformazione.Purtroppo continua a circolare la storia dei vaccini associati all’autismo e la colpa è anche dei media che, dopo aver dato molto spazio allora ai risultati falsi di queste ricerche contraffate, poi non hanno subito evidenziato adeguatamente la smentita scientifica delle stesse. Il medico inglese responsabile di questa falsificazione è stato radiato, ma ormai il danno era fatto.Cosa rispondere ai genitori che temono le complicanze?Oggi i vaccini sono estremamente sicuri e avanzatissimi dal punto di vista biotecnologico. Le rare morti a seguito di vaccinazioni sono in realtà da imputarsi ad altri fattori. Invece il morbillo non è una malattia banale. Basta pensare che porta con sé l’encefalite, complicazione temibile che colpisce 1 bambino ogni 1.000 casi e può provocare la morte o un danno cerebrale permanente nei bambini che sopravvivono. Dobbiamo dire con chiarezza che i genitori che non vaccinano i figli e dicono «tanto sono vaccinati i compagni» giocano sulla pelle degli altri. I virus si diffondono rapidamente e vanno a colpire le fasce più deboli della popolazione: i neonati, gli anziani.E cosa dire ai medici che hanno dei dubbi?Il medico, il pediatra, ha nel Dna la prevenzione e deve operare secondo il suo dovere. Inoltre vaccinare conviene anche dal punto di vista della spesa sanitaria: prevenendo la malattia si risparmia moltissimo rispetto a quanto il sistema sanitario spende per curarla. Insomma, da qualsiasi punto di vista si parta la conclusione è sempre la stessa: vacciniamo senza timori. Chiediamoci se abbiamo più paura della malattia o di chi non ci fa venire la malattia: ci spaventano i ladri o le guardie?
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: