mercoledì 31 marzo 2021
Produzione anche in Italia, Effettuate 250mila inoculazioni al giorno (l'obiettivo è 500mila). In aprile è prevista una vera accelerazione. Trentino-Alto Adige in testa alla classifica di YouTrend
Vaccinazione del personale sanitario in Lazio

Vaccinazione del personale sanitario in Lazio - Ansa / Epa

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Nella vaccinazione della propra popolazione l'Italia appare ancora lenta, ma a guardare bene i dati si scopre che tutto sommato le cose vanno meglio rispetto ad altri Paesi Ue importanti. Francia, Spagna e Germania risultano più lenti. La Gran Bretagna, che non è più nella Ue, invece corre.

Resta il fatto che, secondo diversi esperti, siamo ancora in ritardo per quanto riguarda l'immunizzazione delle persone anziane e più fragili. Ieri comunque l'Italia ha superato i 3 milioni di vaccinati con due dosi, con il 5% della popolazione immunizzata. E in aprile è prevista una vera accelerazione. Anche la Chiesa italiana ha deciso di contribuire a questa campagna mettendo a disposizione spazzi e strutture delle diocesi e della singole parrocchie per le vaccinazioni. Inoltre stanno anche per scendere in campo le farmacie. E da domani sarà attivo "il sistema informativo nazionale" con Poste Italiane per supportare la campagna di vaccinazione.

In arrivo 3 milioni di dosi​

Sono poi in consegna oltre un milione di dosi del vaccino di Pfizer e la casa farmaceutica americana, secondo quanto si apprende, dovrebbe ultimare la distribuzione nelle prossime ore. Entro la fine della settimana, ha ripetuto anche stamattina il commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo, sono attesi 3 milioni di dosi: oltre a quelle di Pfizer, 500mila di Moderna e 1,4 milioni di Astrazeneca. Numeri che porteranno il totale dei vaccini consegnati all'Italia nel primo trimestre a 14 milioni e 170mila dosi, circa un milione e mezzo in meno di quanto promesso dalle case farmaceutiche e indicato nel piano del ministero della Salute.

Ecco come procede la campagna vaccinale

Due giorni fa, lunedì 29 marzo, sono stati vaccinati 231.220 italiani, secondo i dati del ministero della Salute. Il dato di ieri è invece di 237.929 dosi, ancora in via di consolidamento. Siamo nella media dell'ultima settimana, ma dal 24 marzo in poi ci sono stati giorni in cui in Italia si sono superate le 250 mila iniezioni al giorno, salvo il calo della domenica a 157.705 dosi somministrate. Ma l'obiettivo è 500mila. La media degli ultimi 30 giorni, nettamente superata nell'ultima settimana, è stata di 158.026 vaccinazioni ogni 24 ore.

Sempre il 29 marzo, però, l'Italia ha vaccinato in media di più che negli altri grandi Paesi europei, esclusa la Gran Bretagna: 395 dosi somministrate ogni 100 mila abitanti contro i 353 della Francia, i 351 della Spagna e i 340 della Germania. Per fare un confronto, negli Stati Uniti sono stati fatti il 29 marzo 712 vaccini ogni 100 mila abitanti, in Gran Bretagna 597, secondo elaborazioni Sky Tg24 su dati dei governi nazionali.

Trentino-Alto Adige con oltre 80 punti in testa insieme a Molise, Veneto e Lazio. Ultime Calabria e Sardegna, sotto quota 50: è l"indice vaccini" settimanale di YouTrend sullo stato della campagna in Italia, che tiene conto di 5 parametri: percentuale di dosi utilizzate su quelle ricevute; percentuale di ospiti Rsa vaccinati; percentuale over 80 vaccinati; percentuale di 70-79 anni vaccinati; accelerazione vaccinazioni rispetto alla settimana precedente.

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La classifica delle regioni secondo YouTrend​

Più l'indice si avvicina a 100, più la Regione ha portato avanti la campagna con efficacia e rapidità, spiega YouTrend.

Al 31 marzo, oggi, il Trentino-Alto Adige conduce meglio la campagna. Le due province autonome di Trento e Bolzano, oltre ad aver vaccinato una buona parte della fascia di popolazione over 80, sono già avanti con le vaccinazioni della fascia 70-79: il risultato è un indice pari a 89 per l'Alto Adige e a 80 per il
Trentino, su un massimo di 100. A seguire in testa alla classifica troviamo Molise, Lazio e Veneto, con un indice tra i 73 e i 76 punti, e poi un blocco di 10 regioni, dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia, con un
indice simile a quello nazionale, tra 51 e 59.

In fondo alla graduatoria Puglia, Liguria, Sardegna e Calabria, tutte con un indice inferiore a 50 punti e penalizzate soprattutto da un trend settimanale negativo. La media nazionale dell'indice questa settimana è pari a 56. Metodologia utilizzata: per ciascuno dei primi 4 indicatori viene in seguito calcolata la posizione di ogni regione fra 0 e 100, dove 100 è la regione migliore.

Per quanto riguarda il trend settimanale, invece, viene applicata una scala lineare dove 100 corrisponde a un raddoppio delle dosi somministrate (+100%), 50 equivale a una stabilità (+0%) e 0 corrisponde a un
azzeramento delle dosi somministrate (-100%). Viene poi effettuata una media ponderata dei 5 indicatori per ogni regione: tale media rappresenta l'indice vaccinale.

Donne in attesa: meglio parlare col medico​

In merito alla vaccinazione delle donne che aspettano un bimbo la direttrice dell'Ema, Emer Cooke, si è espressa così: "Non controindichiamo il vaccino AstraZeneca per le donne incinte, ma consigliamo loro di vedere il medico prima di prendere qualsiasi vaccino".

Aziende pronte a produrre il vaccino in Italia​

Almeno 4 aziende italiane sono pronte a produrre il vaccino anti Covid-19 in Italia e il nostro Paese punta a raggiungere l'autosufficienza entro fine anno. È quanto emerso dal quarto Tavolo sui vaccini che si è svolto oggi al Mise con il ministro Giancarlo Giorgetti, Farmindustria e Aifa. Intanto Lorenzo Wittum, ad di AstraZeneca Italia, ha fatto sapere di aver avviato "contatti per far sì che la produzione possa essere fatta anche" nel nostro Paese: "già una parte è qui per l'infialamento, ora stiamo interloquendo con le imprese
italiane per la produzione della sostanza attiva che serve per il vaccino".

Al ministero dello Sviluppo economico è stato evidenziato "un positivo avanzamento di contatti con le aziende disponibili e in grado di produrre in Italia i vaccini anti covid". "Sono al momento già almeno 4 le aziende pronte a produrre direttamente o conto terzi. - si legge in una nota del Mise - È stata espressa soddisfazione perchè l'Italia partecipa così alla competizione a livello europeo per attrarre investimenti e
conseguire al più presto, comunque entro l'anno, l'autosufficienza vaccinale anche per il futuro. A questo fine sono necessari non solo gli incentivi economici, che già sono a disposizione, ma anche una semplificazione del quadro normativo e regolatorio dell'industria farmaceutica nel suo complesso".

Pfizer: vaccino efficace anche per ragazzini​

Pfizer annuncia che il suo vaccino contro il Covid-19 è sicuro ed efficace per i ragazzini tra 12 e 15 anni, aprendo alla possibilità di vaccinare i giovani prima del ritorno a scuola in autunno. Il farmaco BionNTech/Pfizer è oggi autorizzato per le persone sopra i 16 anni. Vaccinare i bambini, però, sarà decisivo per fermare la pandemia e per riaprire le scuole senza problemi.

Nella fascia 12-15 anni, uno studio su 2.260 volontari statunitensi non ha rilevato casi di Covid-19 tra i vaccinati, rispetto ai casi 18 dei non immunizzati, ha annunciato Pfizer. Un'altra informazione riguarda la risposta immunitaria: i ricercatori hanno rilevato alti livelli di anticorpi, anche maggiori che nei giovani adulti. Con effetti collaterali simili a questi ultimi, come febbre, dolore, affaticamento. Lo studio proseguirà, mentre Pfizer nelle prossime settimane chiederà a regolatori di Ue e Usa di consentire l'uso di emergenza sopra i 12 anni.

Studio clinico Pfizer-BionTech sui bambini

Al via, la prossima settimana, lo studio clinico sul vaccino Pfizer-BionTech contro Covid-19 nei bimbi dai due ai cinque anni d'età. Lo hanno annunciato le due aziende farmaceutiche, che ha da poco avviato la sperimentazione del vaccino nei bambini dai sei mesi agli 11 anni d'età, per valutarne la sicurezza, la tollerabilità e l'immunogenicità. I piccoli volontari sani sono divisi in tre gruppi a seconda dell'età: dai cinque agli 11 anni, che hanno ricevuto la prima dose la scorsa settimana, dai due ai cinque anni e da sei mesi ai due anni.

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