sabato 20 marzo 2021
Il commissario: il piano vaccinale sta accelerando, per fine mese arriveremo a 7 milioni e mezzo di dosi. Da AstraZeneca slitta di una settimana la fornitura all'Italia
Il generale Figliuolo e il capo della protezione civile Curcio alla Cecchignola per la vaccinazione

Il generale Figliuolo e il capo della protezione civile Curcio alla Cecchignola per la vaccinazione - Reuters

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Il commissario straordinario per l'emergenza Francesco Paolo Figliuolo e il capo della protezione civile Fabrizio Curcio sono stati vaccinati stamani con AstraZeneca al punto vaccinale dell'esercito, alla Cecchignola di Roma. E' stato il generale Figliuolo a comunicarlo, facendo anche il punto sull'andamento delle vaccinazioni in Italia.

"L'obiettivo è 500mila vaccinazioni al giorno dalla terza settimana di aprile - ha detto il commissario - e per fine settembre l'80% della popolazione che deve essere vaccinata". Figliuolo ha ribadito "la forte accelerazione" impressa al piano vaccinale che "sta procedendo così come l'avevo illustrato la settimana scorsa". "Abbiamo avuto una battuta d'arresto - ha aggiunto riferendosi alla sospensione di AstraZeneca, poi riammesso - che già da ieri stiamo recuperando. A ieri sera avevamo oltre 150mila vaccinazioni e con gli inserimenti di fine serata supereremo questa soglia. Per fine mese ci aspettiamo circa 7 milioni e mezzo di vaccini somministrati a fronte dei 6 milioni e mezzo circa di gennaio e febbraio. I centri vaccinali - ha puntualizzato - erano 1.500 e siamo a più di 1.850 e aumenteranno ancora e stiamo verificando dei siti le capacità logistiche e informative".

Per quanto riguarda il monodose di Johnson& Johnson "lo avremo - ha detto - da dopo metà aprile. Le quantità aumenteranno a maggio e giugno. Ci sono Regioni che hanno avuto problemi organizzativi che stanno risolvendo. Ci stiamo mettendo d'accordo con i presidenti regionali".

Quanto alle rinunce a ricevere AstraZeneca, non sarebbero un numero significativo: "Un meno 20% da qualche regione, altre il 10 e alcune come il Lazio nessuna, con un differenziale intorno allo zero".

Ma il problema con AstraZeneca continuano a essere le forniture: dei 90 milioni di dosi concordati con l'Unione Europea per il primo trimestre, ne è stato consegnato il 30%. Dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, l'altolà all'azienda: "Rispettino il nostro contratto prima di spedire in altri Paesi". La fornitura dovuta all'Italia per questa settimana (134mila dosi) è slittata alla prossima, sommandosi alle 145mila dosi attese per mercoledì 24 marzo.

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