domenica 28 giugno 2020
A 40 anni dalla strage il vescovo di Trapani ha ricordato le vittime con una Messa. Tra loro Alberto Bosco il cui nipote, di quarta elementare, ha composto e letto in chiesa una poesia
«Caro nonno, ucciso dalle bugie…»: la poesia del nipote di una vittima
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Al nonno di cui porta il nome e che ha conosciuto dai racconti del padre, ha dedicato una poesia. Alberto Bosco, 9 anni, nipote di un altro Alberto Bosco - titolare di un'officina a Valderice (Trapani) che quella sera di 40 anni fa viaggiava sul DC9 dell'Itavia - ieri al termine della messa per le vittime di Ustica officiata a Trapani dal vescovo Pietro Maria Fragnelli, è salito all'altare. "Un segno di speranza che alle nuove generazioni sarà indicato un sentiero di giustizia, verità e trasparenza democratica", ha detto il vescovo Fragnelli.

Con voce ferma il piccolo Alberto si è rivolto al nonno: "Quando sono nato / il tuo nome mi hanno dato. / E col tempo papà la tua storia mi ha raccontato. / Su quell'aereo quella sera ti sei trovato / e a casa non sei più tornato, / infatti in quella terribile notte molte cose sono andate storte. / Bugie, falsità, / per non dire la verità. / Chissà come la tua vita sarebbe stata! / Ahimè in fondo agli abissi del mare è restata. / Ma un angelo per me resterai / e nel mio cuore rimarrai".

Alla celebrazione era presente anche Vincenza Lupo sorella di Francesca e Giovanna Lupo e zia dei piccoli Vincenzo, Antonella e Giuseppe di appena un anno, anche loro vittime del disastro aereo di Ustica. Complessivamente le vittime trapanesi furono 12.

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