martedì 18 novembre 2014
​Il cardinale Scola: interroghiamoci su cosa significhi per l’Università essere espressione vitale di una Chiesa in uscita.
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“Nessun piagnisteo” sui soldi, ma di certo una università non statale non può continuare a “veder ridurre i fondi statali” e dall’altra parte “accrescere i vincoli burocratici e amministrativi che mortificano l’autonomia” di una università libera. Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, coglie il discorso di apertura del nuovo anno accademico (il 94°) per lanciare un messaggio forte e chiaro alle autorità dello Stato. Un passaggio importante all’interno di un discorso che ha delineato una situazione positiva per l’ateneo fondato da padre Agostino Gemelli. E al fondatore ha fatto riferimento anche il rettore Anelli proprio per sottolineare come, nonostante le difficoltà, l’Università Cattolica continua nel suo “compito di creare le condizioni perché nell’università gli studenti trovino effettivamente un progetto condiviso e un’opportunità di crescita personale”. Obiettivo sottolineato anche dal cardinale Angelo Scola nella sua duplice veste di arcivescovo di Milano e presidente dell’istituto Toniolo, ente promotore dell’ateneo cattolico. “L’avvio dell’anno accademico – ha detto portando il proprio saluto nell’Aula Magna dell’ateneo – sia l’occasione per interrogarsi su come l’Università Cattolica intende assumer un prima persona cosa significhi per l’Università essere espressione vitale di Chiesa in uscita”. Ma anche un ateneo, che “fedele alla sua identità – spiega l’arcivescovo Silvano Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite e le altre agenzie specializzate di Ginevra nella sua prolusione su governante globale nel mondo contemporaneo – può dare uno slancio nuovo che umanizza la cultura contemporanea con la testimonianza dei valori cristiani. È un atto di fiducia nelle nuove generazioni. Ripartire dall’educazione assicura nuova linfa alla democrazia e permette di guardare al futuro costruendo una società basata sulla valorizzazione dei talenti di ogni persona”.
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