venerdì 21 ottobre 2016
Parte sabato l'annuale pellegrinaggio dell'associazione al Santuario della Vergine del Rosario con il nuovo assistente ecclesiastico, monsignor Bressan
L'Unitalsi a Pompei nel segno della Misericordia
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Il Giubileo straordinario della Misericordia anima i pellegrinaggi nazionali dell'Unitalsi dell'anno in corso e il segno di papa Francesco accompagnerà, sabato 22 ottobre, i volontari anche a Pompei: «Quest’anno lo slancio missionario della Chiesa viene messo in risalto dall'Anno Santo della Misericordia – dichiara Antonio Diella, presidente Nazionale Unitalsi – un'occasione per riscoprire il percorso che ogni uomo e ogni donna deve compiere, per passare attraverso la porta che ci conduce da uno stato di superficialità ed indifferenza ad una riscoperta dell’agire caritatevole e premuroso verso il prossimo». Il viaggio al Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario, giunto alla sua quattordicesima edizione, comincerà domani. «A Lourdes, a Loreto, a Fatima e anche a Pompei ci incontreremo con i nostri fratelli e le nostre sorelle per proseguire il nostro pellegrinaggio – continua Diella – quello verso la persona, ammalata e sola, e non ci fermeremo con la conclusione della stagione dei pellegrinaggi, ma continueremo, anzi intensificheremo gli appuntamenti per continuare ad essere una speranza concreta». Assieme a Diella, guiderà il pellegrinaggio anche il nuovo assistente ecclesiastico nazionale monsignor Luigi Bressan, arcivescovo emerito della diocesi di Trento, che presiederà la celebrazione eucaristica del mattino. I soci saranno accolti dall'arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, e giungeranno da molte regioni limitrofe. «Attendiamo con gioia gli aderenti dell’Unitalsi che, come ogni anno, celebreranno nel Santuario di Pompei il XIV pellegrinaggio nazionale dell’Associazione – ha detto Caputo - . Volontari ed ammalati sono cari al cuore della Madonna del Rosario: i primi perché rendono visibile e concreta la misericordia di Dio, i secondi perché, nella sofferenza, condividono i dolori di Cristo sulla Croce, accogliendo la volontà del Padre con la docilità di chi ha una fede forte e autentica. Volontari ed ammalati diventano così nostri modelli, testimoni della luce senza fine che viene dal Signore».

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