martedì 17 maggio 2016
​Il ministro risponde alle preoccupazioni del cardinale Bagnasco: no ad aperture su adozioni, utero in affitto vietato. Il Pd: interventi sulla famiglia sono la nostra priorità.
Alfano: unioni civili sono un nuovo istituto
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Il monito del cardinale Bagnasco a mettere in agenda con forza il tema del sostegno alla famiglia, senza perdere altre energie preziose in questioni ideologiche come l'equiparazione delle unioni civili al matrimonio e il tentativo di alcuni di fare un pericoloso passo in avanti verso la legalizzazione dell'utero in affitto, hanno avuto una profonda eco nel mondo politico. L'approvazione definitiva della legge sulle unioni civili ha infatti riaperto la polemica su alcuni punti cruciali, come appunto la questione della stepchild adoption (l'adozione del figlio del compagno) e la messa al bando dell'utero in affitto. Per il governo ha parlato il ministro dell'Interno Angelino Alfano (Ncd) che fa delle precisazioni sul contenuto della legge. "Lo dico con il rispetto che ho sempre avuto e continuerò ad avere del cardinale Bagnasco, ma la sua interpretazione della legge sulle unioni civili, come lasciapassare per l'utero in affitto, non corrisponde a quanto in quella legge c'è scritto", dichiara. "Le unioni civili sono un nuovo istituto nettamente e non nominalisticamente diverso dal matrimonio, non sono previste le adozioni per le coppie omosessuali né nella forma diretta né nella forma indiretta della stepchild adoption. Meno che mai si accenna all'utero in affitto che non potrà certo essere in futuro introdotto nella nostra legislazione in base a questa norma". "Di questo - sottolinea ancora il ministro - i tribunali dovranno tenere necessariamente conto: c'è un nuovo istituto, le unioni civili, che ha diritti e doveri, tra i diritti non è contemplato quello dell'adozione". Se l'adozione per le unioni civili no è contemplato dalla nuova legge, però, è sempre più frequente che i tribunali riconoscano l'adozione di bambini figli di uno dei partner. Questo di fatto apre la porta alla pratica della maternità surrogata, vietata in Italia ma lecita in altri Paesi. 

Il Pd compatto, intanto spiega che il tema famiglia è in cima alle priorità del governo. "In questa legislatura stiamo mettendo le basi per un intervento più organico a favore delle famiglie. Basta guardare al caregiver, al bonus bebè, agli interventi a favore delle famiglie più povere. Certo si può fare di più, ma stiamo andando nella direzione di cui parla il cardinale Bagnasco", afferma il deputato del Pd Edoardo Patriarca. Anche il presidente dei senatori Luigi Zanda rassicura Bagnasco: nessuna equiparazione con la famiglia, nessun via libera, né adesso né mai, all'utero in affitto. "I vescovi - dice Zanda - hanno il diritto e certamente il dovere di esprimere la propria opinione che io ascolto sempre con molta attenzione. Ma il Parlamento deve legiferare sulla base di una visione laica della vita e della società". Posizione diversa quella di chi invece sostiene la necessità di un referendum che corregga il tiro, come i parlamentari di Idea. "Un testo ideologizzato, da magistrati pronti a farne presupposto per sentenze di riconoscimento delle adozioni omosessuali, dalla promessa del Pd di omologare famiglia naturale e artificiale appena possibile. La differenza è sempre nella procreazione e nella genitorialità. Di qui la necessità di un referendum "chirurgico" che ripulisca il testo da tutto ciò che le può impropriamente attribuire ad una unione omosessuale", dice Maurizio Sacconi. ll senatore Carlo Giovanardi aggiunge che il 26 maggio la Cassazione si dovrà esprimere su altri casi di stepchild adoption, "sulla legittimità di sentenze di questo tipo, assolutamente precluse dall'attuale normativa sulle adozioni, se non attraverso sentenze non interpretative ma creative". Alessandro Pagano di Ap torna a sollecitare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad intervenire per bloccare una legge sbagliata nelle sue conclusioni. "È la famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna come prevede la Costituzione, che prima di tutto non può e non deve essere discriminata". "Condivido le affermazioni di Bagnasco sul preoccupante calo della natalità in Italia e sulla crescente povertà delle famiglie italiane. È sempre più urgente che sul tema della famiglia il governo si preoccupi di predisporre una strategia di forte impatto", dice il deputato Mario Sberna di Democrazia solidale-centro democratico. Toni ancora più accesi in tutto il centrodestra che dalla Lega a Forza Italia attacca il Pd, colpevole di aver voluto imporre una legge ideologica. "Parlamento e governo hanno dedicato troppo tempo e troppe energie negli ultimi mesi per la legge sulle unioni civili, trascurando invece quelli che sono i veri problemi e le vere emergenze del Paese, l'economia che non riparte, il lavoro che manca, un continuo aumento delle famiglie che cadono nella povertà", dice il leghista Roberto Calderoli.

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