mercoledì 11 maggio 2016
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Galantino: «Così è sconfitta per tutti La famiglia non diventi secondaria» Opposizioni in rivolta, ma oggi si vota ROMA Ampiamente preannunciata, ecco la notizia ufficiale: sarà fiducia sulle unioni civili. Anche alla Camera, dove non ci sono certo problemi di numeri. Tocca a Maria Elena Boschi - da ministro dei Rapporti con il Parlamento - dare l’annuncio, laconico, della messa ai voti di un testo «identico» a quello del Senato, prima che la seduta sia sospesa per riunire i capigruppo. Dopo qualche minuto ecco il tweet («A nome del Governo, ho messo la questione di fiducia sulle #unionicivili. Basta rinvii, questa è #lavoltabuona »), come a completare l’annuncio telegrafico fatto dai banchi del governo pochi minuti prima e sopraffatto dalle proteste dell’opposizione e dal tripudio della maggioranza. Si va al voto oggi, e blindato il testo del Senato, tutto fa pensare che si tratti del voto definitivo. Strozzata la discussione a Palazzo Madama, a Montecitorio - quindi nessuno spiraglio per poterla riaprire, neanche per modificare le incongruenze di un testo che dovrebbe stare a cuore a tutti eliminare. Una «sconfitta per tutti», la definisce monsignor Nunzio Galantino. Il vescovo segretario generale della Cei interviene a margine del convegno sulle tossicodipendenze promosso dalla Federazione italiana comunità terapeutiche, rispondendo a una domanda dei giornalisti a sulla fiducia sulle unioni civili. Una scelta che contrasta con la richiesta di «maggiore partecipazione» e maggiore rispetto per gli «eletti», lamenta Galantino riferendosi all’autonomia del Parlamento. «Poi - aggiunge - il Governo avrà anche le sue logiche, le sue ragioni, ma il voto di fiducia può rappresentare spesso una sconfitta per tutti». Al di là del metodo quel che non convince, di nuovo, è la gerarchia delle priorità: «C’è la necessità che ci sia una politica familiare molto più attenta che metta in conto l’importanza della famiglia costituita da padre, madre e figli», osserva il segretario della Cei. «Il ruolo della famiglia - conclude - non è sussidiario o marginale: la società deve capirlo. Non è un tema che deve stare a cuore solo alla Chiesa, ma a tutti, alla società». Tiene il punto, però, il ministro Boschi. Le unioni civili rappresentano «un impegno prioritario della nostra agenda in materia di diritti», insiste. E «la fiducia ha un valore politico». Le proteste in aula delle opposizioni, al momento del suo annuncio erano scattate soprattutto dai banchi della Lega, mentre da quelli del Pd era venuto invece un vigoroso applauso. Era Massimiliano Fedriga a prendere la parola: «La maggioranza applaude persino quando il governo mette la fiducia. Siete dei servi della gleba», tuonava il capogruppo leghista, invocando l’intervento dei presidenti Boldrini e Grasso oltreché di Mattarella perché «è a rischio la democrazia parlamentare». Duro anche il deputato fittiano Maurizio Bianconi: «Il ministro viene, mette la fiducia e se ne va? Ma dove crede di essere?». Ma anche dal fronte degli oltranzisti pro-unioni civili si levava la protesta: «Il Parlamento è per il Governo uno zerbino», tuonava Alfonso Bonafede, per M5S, prima che il presidente di turno Roberto Giachetti sospendesse la seduta, per convocare i capogruppo. Alla fine la decisione: la votazione con appello nominale avrà inizio oggi alle 14.10. Tutto quindi, come annunciato da Matteo Renzi alla trasmissione di Fabio Fazio: «Metteremo la fiducia e il 12 maggio la legge sarà votata», aveva promesso. Decisione «ignobile e aberrante», per il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta. Fra i no quello di Sinistra italiana. Ma anche nella maggioranza si annunciano defezioni, per ragioni opposte. In Demos Gianluigi Gigli e Mario Sberna voteranno 'no'. Maurizio Lupi parla invece di «buona mediazione », ma anche nel partito di Alfano ci sono fibrillazioni: fiducia decisione «inopportuna», lamenta Alessandro Pagano, che annuncia a sua volta il voto contario: «Le nostre preoccupazioni - lamenta - non sono state fugate, dalle adozioni, al rischio di simil-matrimonio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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