mercoledì 14 ottobre 2015
​Il ddl Cirinnà-bis incardinato al Senato dopo l'accelerazione imposta dal Pd. Protestano Ap e Fi: violato il regolamento.
LA GIORNATA DI IERI Il Pd accelera, Ap non ci sta LE INTERVISTE Fattorini (Pd): ora il ddl verrà corretto I D'Ascola (Ap): forzatura senza precedenti 
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​Con la relazione tecnica del presidente della commissione Giustizia Francesco Nitto Palma l'aula del Senato ha iniziato stamattina l'esame del ddl sulle unioni civili. Il ddl è arrivato in aula senza relatore perché non è stato votato il mandato. Palma ha ricordato che su questo tema ci sono state 70 sedute e un ciclo di audizioni e che la commissione ha iniziato i lavori il 18 giugno 2013. Il clima in maggioranza resta teso dopo il braccio di ferro sui tempi, con il Pd ha impresso un'accelerazione decidendo di portare subito il testo in aula, e le divergenze sui contenuti. Oggetto del contendere in particolare la stepchild adoption (l'adozione del figlio naturale del compagno) sulla quale Ap (ma anche i senatori del Pd di area cattolica) chiedono un passo indietro.   Ap e Fi protestano. Area popolare e Forza Italia hanno protestato per l'avvio dell'esame del ddl Cirinnà. Il centrista Carlo Giovanardi ha definito "inusitata e senza precedenti" la scelta della conferenza dei capigruppo di procedere all'esame del ddl quando in commissione non è stato rispettato il termine di due mesi per la discussione dello specifico testo. "Si cancellano la Costituzione e il Regolamento del Senato", ha detto Giovanardi. Sulla stessa linea il forzista Lucio Malan, che ha ricordato: "In commissione c'è stata solo la relazione della prima firmataria Monica Cirinnà" e non c'è stata una discussione. Il testo verrà analizzato in un secondo momento. La vice presidente del Senato Valeria Fedeli, dopo i due interventi sull'ordine dei lavori, è passata al secondo punto all'ordine del giorno, il ddl sulla riorganizzazione delle attività di consulenza finanziaria. Successivamente si tratterà il ddl Boccadutri sul rendiconto dei partiti. Il ddl Cirinnà resta di fatto congelato, in attesa della sessione di bilancio e con un ok finale che potrebbe registrarsi all'inizio del 2016. Sacconi: Parlamento diviso su adozioni gay. La volontà del Pd di imporre, con l'aiuto di Sel e 5 stelle, una legge tutta orientata alla genitorialità omosessuale divide la nazione più ancora che il Parlamento. In tutti i sondaggi la nostra società tanto è favorevole a regolare i diritti di convivenza delle coppie omosessuali quanto risulta contraria alla cura di minori. È questo il macigno divisivo che accompagnerà l'iter parlamentare" ha detto il presidente della commissione lavoro del Senato, Maurizio Sacconi. Salvini: Lega sulle barricate, anche Fi si schiera. Quando anche solo lontanamente si parla di adozioni gay io faccio le barricate" ha detto il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini ai microfoni de La Telefonata, su Canale 5. E anche Fi, dove pure ci sono sensibilità diverse, prende posizione contro la corsa del Pd verso la stepchild adoption (l'adozione del figlio naturale del compagno). "E' bene che Forza Italia abbia assunto una linea chiara al Senato dicendo apertamente no all'adozione per coppie omosessuali" ha detto il senatore Maurizio Gasparri.
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