mercoledì 10 aprile 2013
Quanto sappiamo proteggere i nostri figli: pubblicato lo studio sulle nazioni ad economia avanzata. Nel nostro Paese 1 milione e 750mila minori sotto la soglia minima di benessere. Ultimi anche per esercizio fisico. Nord Europa (con Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia) ai primi posti della classifica. (Annalisa Guglielmino)
COMMENTA E CONDIVIDI
Anche il viaggiatore occasionale in Paesi come Finlandia, Norvegia e Svezia raccoglie l'impressione che lì i bambini - e le loro famiglie - se la passino meglio che in Italia. Oggi arriva a confermarlo - impietoso verso il Belpaese - lo studio Unicef sul benessere dei bambini nei paesi ricchi: se il Nord Europa è ai primi posti, l'Italia e 23esima (su 29 Paesi esaminati), alle spalle di Spagna, Ungheria e Polonia.. Il 17% dei bambini in Italia vive sotto la soglia di povertà. La percentuale significa che 1 milione e 750mila minori non raggiungono il livello minimo di benessere materiale. «Una situazione preoccupante - per il presidente dell'Unicef Italia Giacomo Guerrera -: nella classifica complessiva costruita sulla media di cinque diverse aree di indagine, l'Italia occupa il 22esimo posto. Nello specifico, l'Italia è al 23° posto nell'area del benessere materiale, al 17° nella salute e sicurezza, al 25° nell'istruzione e al 21° per quanto riguarda le condizioni abitative e ambientali». L'Italia è in compagnia - nella parte bassa della classifica - di Grecia, Portogallo e Spagna.I dati della Report Card 11 mostrano i risultati di 29 economie avanzate, raccolti negli anni dal 2000 in poi, valutando  il benessere materiale secondo indicatori che riguardano salute e sicurezza, istruzione,  comportamenti e rischi, condizioni abitative e ambientali. Negativo per l'Italia anche il tasso Neet (Not in education, employment or training), il più alto di tutti i Paesi industrializzati, dopo la Spagna, con l'11% dei giovani che non sono iscritti a scuola, non lavorano e non frequentano corsi di formazione. Altri dati negativi, il tasso più basso tra i Paesi industrializzati di bambini che svolgono quotidianamente esercizio fisico, il tasso di fumo tra gli adolescenti e l'esposizione a uno dei livelli più alti di inquinamento atmosferico tra tutti i Paesi industrializzati (26esimo posto). Fra i dati positivi il bullismo che si è ridotto del 60% dall'inizio degli anni 2000 (tanto che il nostro è il Paese industrializzato che registra il tasso più basso di bambini che hanno subito atti di bullismo, 11%). Altra musica nei Paesi del Nord Europa: I Paesi Bassi con Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia ai primi posti nella classifica sul benessere dei bambini. La Finlandia è l'unico paese con un tasso di povertà infantile relativa inferiore al 5% e guida la classifica con un margine chiaro di oltre due punti percentuali. Tra l'altro nelrapporto si evidenzia come non ci sia una stretta corrispondenza tra Pil pro capite e benessere generale del bambino. Per esempio, la Slovenia ha una posizione migliore del Canada, la Repubblica Ceca dell'Austria e il Portogallo degli Stati Uniti.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: