venerdì 23 dicembre 2016
Ancora due gommoni sono affondati nel Mediterraneo. Oltre 5mila le vittime dei naufragi in mare nel 2016, il numero più alto di sempre.
(Moas)

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Ancora una tragedia dell’immigrazione nel Canale di Sicilia. Secondo un report dell’Acnur, l’Agenzia Onu per i rifugiati, si teme che almeno cento persone siano annegate nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere le coste italiane su imbarcazioni di fortuna.

Stando ai racconti dei compagni di viaggio dei dispersi, raccolti dalla guardia costiera in quattro differenti operazioni di salvataggio, sono praticamente nulle le speranze di ritrovarli ancora in vita. Queste ultime tragedie, segnala l’Acnur, fanno così salire a oltre 5.000 il numero di morti e dispersi nel Mediterraneo nel 2016, «il peggior bilancio di sempre in termini di perdite di vite umane». E poco cambia se, secondo l’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni), le vittime dei naufragi, nel 2016, sono invece “soltanto” 4.824. Quest’anno, ogni giorno, in media 14 persone sono morte nel Mar Mediterraneo. «Si tratta del numero più alto mai registrato», fa sapere l’Acnur. L’anno scorso, a fronte di oltre un milione di persone che hanno attraversato il Mediterraneo, sono state registrate 3.771 vittime.

Secondo quanto riferito dai sopravvissuti a quest’ultima strage di disperati, due gommoni si sono rotti e sono affondati, facendo cadere in mare le persone a bordo. La prima imbarcazione trasportava tra i 120 e i 140 migranti, tra cui molte donne e bambini. Solo 63 sono sopravvissuti dopo essere caduti in acqua. Sul secondo gommone erano stipate altre 120 persone, di cui 80 salvate dalla guardia costiera.

Circa 175 migranti sono stati, inoltre, recuperati con successo da un altro gommone e da un’imbarcazione di legno. In tutto, sono 264 le persone sbarcate l’altra notte a Trapani da una nave della Guardia Costiera. Altri otto corpi sono stati recuperati durante le operazioni.Per questa mattina è quindi previsto l’arrivo, al porto di Augusta (Siracusa), della nave militare britannica Echo con a bordo altri 417 migranti, frutto di quattro salvataggi da gommoni con 101, 102, 110, 107 persone a bordo provenienti da paesi a sud del Sahara.

Sempre a Siracusa, il Gruppo interforze di contrasto all'immigrazione clandestina della procura, ha arrestato due extracomunitari Moro Alhajisaidu, di 23 anni e Salu Abdulaziz di 19, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I due avrebbero organizzato, nel luglio scorso, la traversata di 120 persone nel Canale di Sicilia.


«Questa situazione – si legge in una nota dell’Acnur – evidenzia come gli Stati debbano urgentemente ampliare le possibilità di ammissione per i rifugiati, fra queste il reinsediamento, la sponsorizzazione privata, il ricongiungimento familiare e schemi di borse di studio per studenti, così che non siano costretti a ricorrere a pericolose traversate e ai trafficanti».Come rileva sempre l’Acnur, «le cause dell’allarmante aumento riscontrato quest’anno, sono molteplici e sembrano essere legate alla qualità sempre più scarsa delle imbarcazioni utilizzate, dalle imprevedibili condizioni meteorologiche e dalle tattiche utilizzate dai trafficanti per evitare di essere intercettati. Tra queste, si può citare la partenza, in contemporanea, di un elevato numero di imbarcazioni, così da rendere più difficile il lavoro dei soccorritori».

Una conferma di quanto il fenomeno migratorio stia assumendo dimensioni sempre più importanti, arriva anche dal report dell’Istat sui permessi di soggiorno per asilo politico e protezione umanitaria. Nel 2015, in Italia sono state presentate 83.245 richieste, pari al 7% del totale europeo (1.275.030 domande). A un aumento considerevole dei nuovi permessi rilasciati per motivi umanitari, passati dal 3,7% del 2007 al 28,2% del totale del 2015, ha corrisposto un’altrettanto importante riduzione dei permessi rilasciati per ragioni di lavoro, calati, nello stesso periodo, dal 56,1% al 9,1% del totale. Infine, tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2016, sono stati rilasciati a migranti maggiorenni 64.162 nuovi permessi per asilo e altre forme di protezione, un numero già ad ottobre prossimo a quello registrato per l’intero 2015, pari a 64.515.

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