giovedì 9 aprile 2015
​Marco, 16 anni, stroncato dal cancro la notte di Pasqua dopo due anni di lotta. Il vescovo Di Donna: questa morte ci pesa sulle coscienze, le autorità si muovano con il risanamento.
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«Questa morte, come le altre, ci pesa sulle coscienze»: lo ha detto il vescovo di Acerra (Napoli), Antonio Di Donna, commentando la morte di un giovane del posto, stroncato dal cancro a soli 16 anni. Di Donna ha esortato le istituzioni a sbrigarsi con le bonifiche del territorio «perché si procede troppo lentamente», ed ha invocato un serio e scientifico studio dei fattori inquinanti. «Sono questi i veri eroi del nostro popolo, che meriterebbero gli applausi, il concorso di folla, la televisione e i giornalisti – ha aggiunto Di Donna –: gli innocenti come Marco, ragazzo di 16 anni ma molto più maturo della sua età, che ha affrontato con dignità la morte assieme al padre, alla madre, alla sorella e al fratello».  Il ragazzo è morto la notte di Pasqua all’ospedale Pausillipon di Napoli, dopo due anni di lotta contro il male che lo aveva colpito. Il vescovo gli aveva fatto visita la mattina del Venerdì Santo, invitando i fedeli a pregare per il 16enne a conclusione della Via Crucis per le vie della città. «Nessuna morte può essere strumentalizzata – ha aggiunto Di Donna –, ma non possiamo limitarci a contare i morti, né cadere nella rassegnazione... Dobbiamo batterci il petto come le folle di Gerusalemme».
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