sabato 19 dicembre 2020
Accolte nel decreto ristori le norme della legge «salva-suicidi». Grazie a un emendamento voluto da Caritas e associazioni anti-usura anche i nuclei incapienti avranno uno strumento per ripartire
Un respiro in più per famiglie e imprese sovra-indebitate

Ansa

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Una vittoria della società civile che rende più sereno il 2021 per famiglie e piccole imprese sovraindebitate. Grazie a un lavoro competente e puntuale e a una pressione mai venuta meno, martedì notte è passato al Senato, al sesto tentativo, l’emendamento al Decreto Ristori grazie al quale anche le famiglie incapienti avranno accesso alle norme sul sovra-indebitamento. Inserite nella legge 3 del 2012 (la cosiddetta «salva-suicidi») le nuove disposizioni saranno immediatamente applicabili. Cosa cambia? Viene introdotta anzitutto la nozione di indebitamento dell’intero nucleo familiare, invece che individuale, e viene estesa al debitore incapiente la possibilità della esdebitazione, consentendo una ripartenza anche per i debiti pregressi non pagati.

Terzo: i finanziatori vengono più responsabilizzati e, nell’ipotesi di concessione imprudente del credito, subiscono limitazioni procedurali. L’introduzione di questi principi, peraltro già previsti dal Codice della crisi la cui entrata in vigore è stata rimandata alla fine del 2021, daranno nuova forza alla «legge salva-suicidi » che nei fatti è stata finora poco utilizzata: nel 2018 risultavano aperte infatti appena 7.000 procedure, un numero molto più basso di quello prodotto da norme analoghe in altri Paesi europei, come la Francia dove tra 2011 e 2019 quasi 2 milioni di debitori sono stati reinseriti nel circuito creditizio e produttivo.

«È un grande risultato che avvicina l’Italia all’Europa, un importante sollievo alle sofferenze di centinaia di migliaia di famiglie e piccole e medie imprese, un grande risparmio per la macchina giudiziaria», commenta Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana e presidente della Fondazione San Bernardino, i due enti che hanno promosso l’iniziativa elaborata da un tavolo tecnico istituto presso la Cattolica di Milano con la professoressa Sciarrone Alibrandi e la collaborazione di 32 docenti e 38 magistrati, tra i quali il pm milanese Roberto Fontana che ha portato l’adesione di molti magistrati di Cassazione e dei Tribunali fallimentari coinvolgendo anche gli uffici legislativi del Ministero, quindi l’associazione culturale Favor Debitoris e la Federazione Europea per la Giustizia. Il testo è stato sottoscritto da 29 fondazioni e associazioni anti-usura. L’emendamento è stato presentato dal senatore Daniele Pesco, presidente della Commissione Bilancio.

«È solo uno degli strumenti legislativi e organizzativi per migliorare la condizione dei sovra-indebitati italiani, ma è un decisivo passo in avanti, un risultato che dimostra che tutti insieme possiamo farcela», dichiara Gualzetti. Anche per Giovanni Pastore di Favor Debitoris «ora famiglie e piccole imprese possono affrontare con maggiore serenità un anno che si annuncia già molto complicato per il perdurare della crisi economica e sociale».

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