domenica 16 maggio 2021
La kermesse, giunta alla 42esima edizione, riparte in grande stile. Il via il 20 agosto con un concerto di Uto Ughi, l'esercito dei volontari si mette in movimento, più di 100 le piazze collegate
il logo del 42esimo Meeting di Rimini

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Suscita una gran voglia di ripartire la presentazione del 42esimo Meeting di Rimini, un ritorno in grande stile nella Nuova Fiera che per 20 anni - con la sola eccezione dello scorso anno - ha sempre ospitato la kermesse. L’evento 'Meet the Meeting', andato in Rete ieri sera è stato trasmesso proprio dai padiglioni del complesso fieristico, ancora deserti, ma che promettono di riempirsi di nuovo, pur nel rispetto delle norme, dal 20 al 25 agosto. Significativo il titolo 'Il coraggio di dire io' (tratto da una frase diario del filosofo danese Søren Kierkegaard) per poi riscoprirsi, alla luce dell’esperienza cristiana, «parte di una sinfonia», come ha detto il presidente della fraternità di Cl don Julian Carron nel colloquio di giovedì con il presidente di Ac Matteo Truffelli. Una riscoperta dell’'io' in grado di generare un 'noi' che il Meeting da sempre documenta: «Quando abbiamo pensato a questo titolo avevamo davanti le testimonianze di genitori, docenti, imprenditori, operai, volontari, medici, infermieri», ha detto il presidente della Fondazione Meeting Bernhard Scholz. Introdotti dal direttore Emmanuele Forlani sono intervenuti da Pavia il neuroscienziato Andrea Moro e dall’Uganda, Rose Busingye, infermiera del Meeting Point International di Kampala dove vengono curate migliaia di orfani per guerra o malattia. E poi il comico Paolo Cevoli, il giovane violinista riminese Federico Mecozzi, che con il violinista Uto Ughi (protagonista del concerto di apertura) saranno protagonisti di tanti eventi che torneranno ad animare anche il centro storico di Rimini, in cui si sarà ambientata anche una manifestazione teatrale sulla Divina Commedia nel 700esimo anniversario di Dante. Del 'coraggio dell’io' parleranno anche alcune mostre, due dedicate a grandi scrittori come John Ronald Reuel Tolkien, autore del Signore degli Anelli, e Pier Paolo Pasolini, che per primo parlò di omologazione dell’uomo contemporaneo. Ma la pandemia restituisce anche il grande impegno fiorito lo scorso anno a dar luogo a tante piazze virtuali del Meeting, per partecipare anche da remoto: saranno più di 100 quest’anno. «Dopo esserci illusi di poter essere assistiti, ci accorgiamo che dobbiamo recuperare i posti di lavoro persi, e i tanti che si rischia di perdere con la fine del blocco dei licenziamenti», dice Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione Sussidiarietà che darà vita anche quest’anno a un talk quotidiano di approfondimento. Si parlerà di economia sociale, di ambiente e Recovery fund. Ma i veri protagonisti saranno ancora una volta loro, i volontari, che con un’ampia carrellata si fanno sentire in collegamento, da ogni dove, da Buenos Aires a Muggiò, da Catania a Rio de Janeiro, da Cagliari a Madrid, da Lagos a Napoli, da Salerno a Cesena. A testimoniare di una presenza che ha tanta voglia di tornare 'in presenza'.

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