martedì 30 agosto 2016
Scuola crollata, la scheda del Miur parla di «adeguamento antisismico». Eppure la delibera comunale citava soltanto semplici «miglioramenti».
Scuola di Amatrice: giallo nell'anagrafe scolastica
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«È stato progettato o successivamente adeguato con la normativa tecnica antisismica». «Sì». Così si legge nell’Anagrafe dell’edilizia scolastica sul sito del ministero dell’Istruzione nella scheda relativa alla scuola di Amatrice crollata per la scossa di sei giorni fa. Parole che fanno venire i brividi. È la scheda intitolata “Vincoli” nella quale è possibile leggere anche “Edificio situato in zona sismica”. “Rischio elevata sismicità”. Chiarissimo? No. C’è un aggettivo che non torna, «adeguato». In questi giorni sia il sindaco che il costruttore hanno affermato che i lavori svolti erano stati di «miglioramento antisismico» e non di «adeguamento sismico». Una differenza non da poco. Come abbiamo spiegato domenica, solo nel secondo caso si rispetta al 100% la normativa antisismica. Anche sugli edifici storici è possibile ma è molto complesso e costoso. Così alcune volte si sceglie la strada del solo “miglioramento”  che comunque, dicono i tecnici, è cosa buonissima ma solo per terremoti non forti. Insufficiente per un edificio in una zona a «rischio elevata sismicità», come si legge sulla scheda consultabile sul sito Scuola in chiaro del Miur. Insufficiente per una scossa 6.0. Eppure di soli miglioramenti si è trattato. Oltre alle parole del sindaco e del costruttore troviamo una conferma documentale. È la deliberazione n.156 del 9 settembre 2013 della giunta comunale di Amatrice «Richiesta finanziamento Regione Lazio L.98/2013, completamento del miglioramento sismico strutture in cemento armato del polo scolastico verticalizzato in Amatrice». Come si legge nel documento già nel 2011 «sono stati eseguiti interventi di irrigidimento delle strutture in cemento armato in fondazione e verticali quest’ultime con fibra di carbonio». Ma poi i soldi, usati soprattutto per abbellire la scuola, erano finiti. Così se ne chiedevano altri alla Regione per «completare il miglioramento». In particolare per il «rifacimento di porzione della copertura lignea vistosamente avvallata e l’adeguamento del cosiddetto “giunto tecnico” tra l’edificio realizzato in muratura e le porzioni in ampliamento realizzate in cemento armato». Dunque, miglioramento. Ma allora quanto scritto nell’Anagrafe è un falso? Ricordiamo che si basa sui dati forniti dalle Regioni e dai Comuni. Quelli forniti dall’amministrazione comunale di amatrice cosa dicevano? Adeguamento o miglioramento? Sarebbe grave se ci fosse stata una comunicazione errata. Un po’ meno se fosse “solo” mal predisposta la scheda. Il risultato è comunque un’informazione sbagliata mentre l’Anagrafe è nata proprio come strumento di trasparenza, soprattutto per le famiglie. Istituita dalla legge n. 23 del 1996, è partita solo dopo diciannove anni, nell’agosto del 2015. Un gravissimo ritardo per uno strumento fondamentale per conoscere lo stato di salute delle scuole italiane e gli interventi nel tempo, ma che andrà fatta funzionare meglio. La responsabilità è soprattutto delle regioni e dei comuni: troppi dati ancora imprecisi, vecchi, non aggiornati o, addirittura, mancanti. Invano, ad esempio, cercare documenti fondamentali come i certificati. In particolare quello di collaudo statico, strettamente legato anche ai lavori antisismici. La scuola crollata a San Giuliano di Puglia portandosi via la vita di 27 bambini e della loro maestra, non lo aveva, perché non poteva averlo. Per quella di Amatrice il sito del Miur non dice purtroppo nulla, malgrado la promessa di inserire i certificati a gennaio. Lo denunciano da mesi Legambiente e Cittadinanzattiva, associazioni molto impegnate sul fronte della sicurezza. «Così com’è oggi l’Anagrafe non è utilizzabile né attendibile, perché contiene dati parziali e non aggiornati, indicatori mancanti e incomprensibili per i cittadini e neanche utile per scegliere la scuola dove iscrivere i propri figli», accusano Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva e Vanessa Pallucchi, responsabile di Legambiente Scuola. Nel mirino proprio i dati mancanti sulle certificazioni e l’ennesimo slittamento al 31 dicembre dell’obbligo per le scuole di dotarsi della certificazione di prevenzione incendi. Eppure dagli ultimi rapporti delle due associazioni emerge che solo il 35,5% delle scuole ha la certificazione antincendio, poco più di una scuola su tre possiede il certificato di agibilità statica (38%) e quello di agibilità igienico-sanitaria (35%). Purtroppo i dati contenuti nell’Anagrafe, così come si presenta oggi nel sito 'Scuola in chiaro', non sono di immediata comprensione per un genitore o uno studente. Le informazioni, quando ci sono, risultano o estremamente generiche o estremamente tecniche. Nel caso di Amatrice potrebbero essere addirittura errate e fuorvianti. E in quanti altri comuni ad alto rischio sismico?
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