sabato 27 marzo 2021
La svolta del Governo dopo gli ultimi casi di Lavagna e del San Martino di Genova
Verso l’obbligo di legge per i vaccini ai sanitari

Ansa

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Il governo affila le armi contro i medici no-vax: si va verso un decreto per l’obbligo della profilassi per gli operatori sanitari. «Non va assolutamente bene che operatori non vaccinati siano a contatto con malati – ha detto il premier Mario Draghi – Il governo intende infatti intervenire, la ministra Cartabia sta preparando un provvedimento al riguardo». L’ipotesi del decreto legge sull’obbligo di vaccinarsi contro il Covid non riguarderebbe comunque tutto il personale sanitario ma solo chi lavora a contatto con i pazienti. E conterrebbe altre due norme: lo scudo penale per medici e infermieri impegnati nelle somministrazioni (fatti salvi i casi di colpa grave) e l’ampliamento degli indennizzi per chi a seguito delvaccino subisce lesioni permanenti. Sul testo sono al lavoro tre ministeri: Giustizia, Sanità e Lavoro.

Per il sanitario che rifiuta di vaccinarsi, inoltre, e per evitare il proliferare di contenziosi, si sta studiando l’ipotesi di un cambio di mansioni come alternativa alle sanzioni che si stanno ancora definendo. È per questa ragio- ne che nell’elaborazione del testo, un decreto, è coinvolto anche il ministero del Lavoro. Allo stato attuale si tratta ancora di una bozza. Non si esclude però che il provvedimento possa approdare già la prossima settimana al Consiglio dei ministri. In realtà, ha sottolineato il ministro della Salute, Roberto Speranza, sono pochi gli operatori sanitari no-vax. «C’è un pezzetto minimale»: la definisce così, il ministro, quella piccola parte fra i sanitari che decidono di non vaccinarsi.

«Bisogna anche riconoscere che l’adesione del personale sanitario è stata straordinariamente rilevante – ha aggiunto – . Noi interverremo su una quota che è molto residuale, e credo che questo vada riconosciuto». Speranza naturalmente non ci sta a fare di tutta l’erba un fascio, anche se hanno fatto discutere le vicende dell’ospedale di Lavagna e, ieri, del San Martino di Genova. In entrambi i nosocomi si sono verificati casi di positività legati anche a personale non vaccinato. «Tutti gli operatori sanitari hanno svolto un lavoro straordinario e hanno dato anche un esempio positivo – ha ribadito Speranza – C’è un pezzetto, molto minimale, che ora stiamo provando anche a formalizzare sul piano quantitativo».

«Gli operatori sanitari dovrebbero considerare un diritto e un dovere la vaccinazione – ha chiarito Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute – Un diritto perché vaccinandosi si riduce il rischio di infettarsi e un dovere perché uno degli obiettivi principali del piano nazionale vaccinale è quello di rendere Covid-free gli ambienti ospedalieri e le strutture sanitarie». Per gli operatori sanitari, insomma, «non si dovrebbe nemmeno arrivare all’obbligo. Se invece si verificasse una situazione per cui non si riuscisse a vaccinare il 100% degli operatori - che non dovrebbero avere né fenomeni di esitazione né di rifiuto - è chiaro che provvedimenti adeguati potrebbero essere presi».

Rezza ha anche precisato che, dopo la vaccinazione, gli operatori devono «continuare a prendere precauzioni, perché è chiaro che i dispositivi individuali vanno sempre utilizzati come prima della vaccinazione». Intanto, ieri, blitz dei militari del Nas all’ospedale di Lavagna dove tre giorni fa è stato scoperto un cluster di Coronavirus. I militari hanno sequestrato cartelle cliniche e documentazione per cercare di capire perché nel reparto si sia diffuso il contagio. Era stato lo stesso presidente della Regione Giovanni Toti a comunicare che otto pazienti erano risultati positivi oltre a un infermiere 'no vax'.

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