mercoledì 13 maggio 2020
In via di Santa Croce in Gerusalemme, a Roma, vivono 400 persone in mezzo a tante difficoltà. Un anno fa era stata staccata la corrente ma il cardinale Krajewski la riattivò. Il grazie in un video
L'elemosiniere del Papa un anno dopo nel palazzo dove aveva riattaccato la luce
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Un anno dopo padre Konrad è tornato sul "luogo del delitto", il palazzo occupato di via di Santa Croce in Gerusalemme dove la sera dell'11 maggio 2019 riattaccò la luce che era stata staccata da cinque giorni per morosità. Lunedì sera il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di papa Francesco, si è presentato nel grande palazzo dove vivono più di quattrocento persone, tantissimi bambini multicolori, famiglie straniere e italiane senza casa.

In realtà padre Corrado, come ama essere chiamato, non ha mai abbandonato queste persone. E più volte è arrivato guidando il suo furgone bianco portando viveri e altri beni di prima necessità. Anche durante l'emergenza Covid-19, rifornendo le famiglie di mascherine e prodotti igienizzanti.

Due giorni fa, ci racconta Adriana Domenici, consacrata laica, da sette anni impegnata qui con i più fragili della città, "è arrivato con tantissime confezioni di pane fresco". Un giorno speciale, per ricordare in modo semplice quel gesto di un anno fa. "Io faccio l'elemosiniere e mi preoccupo dei poveri, di quelle famiglie, dei bambini. Intanto, hanno luce e acqua calda, finalmente", aveva spiegato allora. E di loro, come di tanti scartati della città, non si è mai dimenticato. Così è tornato anche oggi con un altro "carico": gelati, latte, colombe, uova di Pasqua per i bambini.

E anche le famiglie gli hanno fatto un regalo. Due video (uno lo pubblichiamo) col quale lo ringraziano. "Tu ci hai ridato la speranza persa. Grazie perchè ci hai fatto sentire tuoi figli e ancora continui ad aiutarci". Gli dicono "ti vogliamo bene, ti vogliamo abbracciare" e "non vediamo l'ora di pregare con te come ci avevi promesso". Lo dicono, e lo ribadiscono anche i musulmani presenti nel palazzo.

Frasi molto apprezzate da padre Corrado. "Ecco come unisce. Un anno da questo gesto verso i poveri e invisibili. Che sorpresa! La maggioranza di loro sono musulmani. Mi invitano di pregare insieme. La cosa più bella che esiste, unirsi nella preghiera nonostante la differenza della fede". Parole ancor più significative in questi giorni di polemiche sul ritorno, sana e salva, di Silvia Romano. E presto, si spera, malgrado l'emergenza Covid-19 (il palazzo è seguito dai medici volontari di Intersos e Medu), dovrebbero arrivare notizie positive su luce, bollette e contratto. Qui c'è tanta voglia di normalità.

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