giovedì 2 ottobre 2014
Nella Regione si spendono tre milioni di euro al giorno, in arrivo una legge per prevenire il fenomeno e curare i soggetti a rischio.
La rivolta delle Regioni
COMMENTA E CONDIVIDI
​Prevenire e curare. Si muove su queste direzioni la proposta di legge "Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico" (Gap), approvata dalla Terza commissione del Consiglio regionale dell’Umbria presieduta da Massimo Buconi. Quando il testo sarà approvato, Comuni, Autorità di pubblica sicurezza e Aziende sanitarie, avranno più strumenti per arginare il diffondersi del gioco d’azzardo sul quale nella sola Umbria, vengono spesi «tre milioni di euro al giorno, certificati dai Monopoli». Cifre che, moltiplicate per trecento giorni l’anno, fanno comprendere anche «su quale patrimonio le mafie affondino le mani», commenta il presidente della Commissione regionale contro la Criminalità organizzata e le dipendenze, Paolo Brutti. Perché i circuiti del gioco utilizzati non sempre sono legali.La proposta di legge prevede l’introduzione di un marchio regionale "no slot" con incentivazioni che prevedono la riduzione dell’aliquota Irap dello 0,92 per cento. Inoltre i locali dove si trovano apparecchi per il gioco lecito dovranno essere almeno a 500 metri da scuole e altre strutture aggregative giovanili e non, e sarà vietata qualsiasi pubblicità di sale giochi con sanzioni che vanno da 5mila euro fino alla chiusura delle sale da gioco o sigilli agli apparecchi. Tra le previsioni anche l’istituzione di un numero verde regionale per le segnalazioni e le richieste di aiuto, che dovrà essere affisso su ogni apparecchio e nei locali, e la promozione di soluzioni tecniche per limitare l’accesso ai minorenni, oltre al sostegno di gruppi di auto-aiuto per le persone affette da gioco d’azzardo patologico e dei loro familiari.La proposta di legge investe anche la formazione di figure che possono intervenire nel prevenire gli eccessi del gioco attraverso il riconoscimento delle situazioni di rischio e delle loro dinamiche: operatori sociali e sociosanitari, educatori delle scuole e dei centri di aggregazione giovanile, fino ai gestori di sale da gioco. Previsti anche contributi ad associazioni e cooperative sociali che si occupano di Gap per progetti integrati con i servizi socio-sanitari territoriali o promossi dalla Regione stessa. Il Servizio sanitario regionale introdurrà nei Livelli essenziali di assistenza anche le prestazioni relative al gioco d’azzardo patologico. Nel testo è prevista anche l’istituzione di un Fondo per il contrasto alla dipendenza da Gap che per il 2014 sarà di 60mila euro. Il testo della proposta di legge, è frutto dell’unificazione di tre proposte di iniziativa consiliare di consiglieri dell’Udc, Fi e Ncd, alle quali si è aggiunto il disegno di legge della Giunta regionale.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: