Dopo le tensioni e le critiche per il pasticcio di agosto, a Bruxelles si respira ora aria di sollievo. La quarta versione della manovra è apparsa subito molto più solida, con cifre quantificabili con precisione al posto della vaghezza di misure fondate sui proventi della lotta all’evasione. Così ieri dalla Commissione - che comunque già si era espressa positivamente con un primo comunicato positivo martedì sera - sono giunte numerose attestazioni di compiacimento. Già in mattinata un portavoce del commissario agli affari economici e monetari, Olli Rehn, aveva sottolineato che il ritocco dell’Iva «consente senza dubbio» una valutazione «più precisa» del gettito rispetto alla lotta all’evasione fiscale, che pure resta essenziale e anzi va ampliata. Poco dopo, tramite comunicato, si è fatto sentire lo stesso Rehn. Una nota in cui si afferma che le misure decise dal governo «sono accolte con molto favore» dalla Commissione, in quanto «confermano la determinazione delle autorità italiane a rispettare gli obiettivi di riduzione del debito e del deficit». Non basta, prosegue Rehn, «quello che è particolarmente positivo è il fatto che (la manovra, ndr) vada oltre il consolidamento di bilancio, affrontando alcune delle debolezze strutturali profondamente radicate dell’economia italiana, che hanno impedito di beneficiare di più della ripresa».Con soddisfazione il finlandese sostiene che sia le sue esortazione dei giorni scorsi affinché il governo italiano inserisse misure a favore della crescita, sia sulla riduzione del debito e del deficit sono state «entrambe accolte». E positiva è per Rehn anche la conferma della decisione di introdurre nella Costituzione l’obiettivo del pareggio di bilancio, che «contribuisce ad assicurare una disciplina fiscale su base permanente e mostra a tutti gli attori del mercato ed ai partner dell’Italia l’impegno a finanze pubbliche solide». Basterà a calmare i mercati? La manovra, risponde cauto il commissario, «può senza dubbio contribuire a rafforzare la fiducia nell’economia italiana in una fase critica». Essenziale è però – ammonisce ancora il finlandese – «una rapida adozione».Sulla manovra si è espresso anche il vicepresidente italiano della Commissione Europea, Antonio Tajani. «L’Italia – ha detto – ha dimostrato di volersi assumere quella responsabilità storica nei confronti dell’Europa che ricade sulle spalle di tutto il Paese e di tutte le categorie coinvolte». Più ancora di Rehn, Tajani però dice a chiare lettere che c’è ancora molto da fare: «La strada imboccata – spiega infatti – è l’inizio di un percorso che deve continuare nei prossimi anni in Italia e in Europa».Gli occhi sono ora puntati sulla riunione del board della Bce oggi a Francoforte, che dovrà decidere sul proseguimento della «campagna acquisti» di titoli italiani da parte dell’Eurotower - con la Bundesbank, "azionista" di maggioranza della Banca centrale, tuttora ostile all’operazione. Alla questione ha accennato Tajani. «E’ comunque apprezzabile – ha detto – che l’Italia abbia accelerato i tempi della manovra per dare segnali chiari ai mercati che alla Bce prima della prossima riunione del suo board». C’è da sperare che basti.