sabato 7 maggio 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
Renzi: sui migranti l’accordo con Ankara non è risolutivo. E incassa l’ok di Juncker: «Dall’Italia proposte giuste, trovare i fondi» ROMA «Da quando sono a Roma i momenti più difficili li ho vissuti sull’immigrazione». Matteo Renzi racconta da Firenze il suo maggior cruccio a Palazzo Chigi e ribadisce la ricetta per uscire dal 'buco nero' della crisi dei migranti: il futuro dell’Europa non si costruisce sui muri e sulla paura, ma su una strategia di lungo periodo di cui il migration compact presentato dall’Italia è la chiave. E, nel giorno segnato dal forte appello di papa Francesco, il capo del governo trova un’importante sponda politica nel presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, convinto che la direzione indicata dal premier sia quella «giusta». «Il primo muro è quello della paura: se si gioca la carta della paura, dei muri, si sa dove si inizia e non dove si finisce», scandisce Renzi dal 'suo' Palazzo Vecchio, dove arriva di pomeriggio per l’intervento che conclude The State of the Union, l’annuale convention sull’Europa organizzata dall’Istituto universitario europeo di Fiesole. E rilancia il tema, senza nascondere le critiche all’Europa che sulla questione migranti «troppo spesso vuole metterci una pezza, non una strategia di lungo periodo». Con il migration compactinvece, rimarca, «noi proponiamo una soluzione a breve, ma anche una lettura a lungo periodo». Da Roma, dopo l’incontro con papa Bergoglio in Vaticano, è intanto Juncker a concordare. «Il piano italiano proposto da Matteo Renzi ci indica la direzione giusta», afferma il capo dell’esecutivo di Bruxelles che non si sbilancia su dove prendere i soldi e dichiara di non voler fare un commento sul tema Eurobond. Una linea di prudenza, per non entrare sul terreno delle divergenze tra Roma e Berlino che anche ieri aveva ribadito il suo no all’ipotesi di eurobond (o 'Africa bond') proposta dall’Italia. Ma poi, a conferenza stampa chiusa, sorseggiando una birra aggiunge che «non abbiamo ancora il bilancio 2017, vedremo i margini di manovra», ma in ogni caso «le politiche migratorie devono essere finanziate, non importa in che modo». Il premier italiano torna anche sull’accordo Ue-Turchia che mostra le prime crepe, per sottolineare col maltese Muscat (pure lui a Firenze) che «non può essere la sola soluzione, noi diamo più ad Ankara di quanto diamo a un continente intero», l’Africa, in particolare quella sub-sahariana, terra dove il terrorismo estremista trova terreno fertile, ma sulla quale «scommettere non solo perché è etico, ma perché è utile». E «se noi diciamo di aiutarli (i migranti) a casa loro», allora è evidente che «non possiamo tagliare sulla cooperazione internazionale». Ma il premier non crede all’invasione evocata da populismi xe- nofobi e scandisce: «Attenzione a dare un messaggio in cui le parole che sono pesanti come sassi e pietre vengono usate a casaccio: non c’è alcuna invasione». Renzi si preoccupa di recuperare «la cultura come elemento di identità» europea e cita Obama e un suo recente intervento. È lui che negli ultimi tempi «ha fatto il miglior discorso sull’Europa, come se avesse tirato fuori la nostra carta di identità che avevamo smarrito». L’inquilino di Palazzo Chigi rivendica poi ancora una volta i risultati ottenuti sul fronte economico: durante l’ultima presidenza italiana dell’Ue, ricorda, «affermammo la necessità della flessibilità ed è stata una battaglia vinta, un principio sacrosanto si è affermato». E annota: «È doveroso avere attenzione ai bilanci, ma quel modo del 2014 di concepire il Fiscal compact in Europa sarebbe stato un disastro», se non modificato. Renzi guarda infine al 2017, mettendo in cantiere iniziative per celebrare i 60 anni della firma dei Trattati di Roma. Il messaggio è chiaro: «Dopo la stagione gloriosa dei padri fondatori, tocca anche a noi figli non vivere di rendita. Oggi è come se si fosse perduto il senso profondo della vocazione dell’Europa ». © RIPRODUZIONE RISERVATA Matteo Renzi con il sindaco di Firenze, Dario Nardella
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: