venerdì 22 dicembre 2017
Il testo passa con 165 sì, cinque voti contrari e un astenuto. Le novità: un fondo per le vittime da due milioni l'anno, patrocinio gratuito e reversibilità ai figli
Tutele agli orfani dei femminicidi: ecco cosa prevede la nuova legge
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A larghissima maggioranza – 165 sì, 5 no e un astenuto – il Senato ha dato il via libera alla legge che tutela gli orfani di crimini domestici, senza modifiche rispetto alla versione già approvata alla Camera. Dunque il provvedimento, nato da una proposta di Roberto Castelli, deputato Cd, diventa definitivamente legge. Tutti i partiti, tranne alcuni esponenti di Forza Italia per cui è una norma frettolosa che non tutela in egual modo tutti gli orfani di crimini domestici, si sono ritrovati intorno alla versione licenziata il primo marzo da Montecitorio.

A fermare il percorso della legge non è bastato insomma l’ostruzionismo di Fi e di 'Idea' in commissione Giustizia per mesi e anche ieri in Aula i tempi del dibattito allungati a dismisura per gli interventi fiume di Carlo Giovanardi e di altri esponenti azzurri come Giacomo Caliendo e Francesco Nitto Palma. Quest’ultimo alla fine ha persino lasciato Palazzo Madama per protesta contro la recente decisione del suo gruppo di dire sì al ddl che a suo dire sarebbe «scritto malissimo».

Nel testo viene previsto che il fondo per le vittime di mafia, usura e reati intenzionali violenti venga esteso anche agli orfani di crimini domestici con 2 milioni di euro in più all’anno per borse di studio e reinserimento lavorativo, gratuito patrocinio a prescindere dal reddito per gli orfani, pensione di reversibilità sospesa all’imputato e trasferita ai figli.

Sono queste le principali novità introdotte dalla legge, che nel dettaglio prevede le nuove tutele si applichino ai figli (maggiorenni e minorenni) non autosufficienti delle vittime di crimini domestici, con l’equiparazione dell’uxoricidio al parricidio e annesse aggravanti di pena.

Agli orfani sarà poi garantito il patrocinio gratuito a prescindere dal reddito, sia in sede penale che civile. Per tutelare il risarcimento del danno, in più, viene avviato il sequestro dei beni dell’indagato e sempre ai figli spetta la pensione di reversibilità della vittima.

Tutto l’arco parlamentare la considera «un atto di civiltà», a partire dalla presidente della Camera Laura Boldrini per cui «aumentano le tutele e i diritti di tanti minori vittime due volte della violenza travestita da amore». E dal responsabile del Senato Pietro Grasso: «È un provvedimento giusto, che ha lo scopo di sostenere le vittime di una atroce violenza». Soddisfatta anche la ministra per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro: «Sono misure importanti per la giustizia, i diritti e le donne ».

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