martedì 19 gennaio 2016
​​La Corte Costituzionale ammette solo uno dei sei quesiti, quello sulla durata delle trivellazioni in mare. Esultano le Regioni coinvolte: è una prima vittoria.
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​Il referendum anti-trivelle si farà, ma sarà solo uno. La Corte Costituzionale ha ammesso oggi l’unico dei sei quesiti referendari contro le trivellazioni e le ricerche in mare degli idrocarburi che aveva ricevuto l'ok Cassazione. I giudici hanno impiegato tre ore per decidere sulla richiesta delle Regioni di sottoporre a referendum la durata delle esplorazioni e trivellazioni dei giacimenti già concessi. Tra queste anche quelle alle Isole Tremiti che hanno suscitato pochi giorni fa la levata di scudi degli ambientalisti. Intanto le Regioni si preparano a dare battaglia per gli altri cinque referendum bocciati. Il Consiglio del Veneto ha votato all’unanimità il ricorso al conflitto di attribuzione presso la Corte Costituzionale. I quesiti referendari proposti erano in tutto sei. In un primo tempo l'Ufficio centrale presso la Corte di Cassazione li aveva accolti tutti. Ma il governo ha introdotto una serie di norme nella legge di Stabilità che hanno messo mano alla materia, ribadendo il divieto di trivellazioni entro le 12 miglia mare. La Cassazione ha dovuto quindi nuovamente valutare i referendum e a quel punto ne ha ritenuto ammissibile solo uno, il sesto: il quesito riguarda nello specifico la norma che prevede che i permessi e le concessioni già rilasciati abbiano la "durata della vita utile del giacimento". Oggi c'è stato l'esame della Corte Costituzionale, che pure ha ritenuto ammissibile solo questo referendum, per l'abrogazione della norma. In un primo tempo le Regioni promotrici erano dieci, ma nei giorni scorsi l'Abruzzo ha scelto una diversa strategia e ha abbandonato la campagna referendaria. "Il primo obiettivo, quello della possibilità di effettuare il referendum, è stato raggiunto, ma ora dobbiamo guardare al traguardo decisivo: quello di impedire le trivellazioni nei nostri territori e nel nostro mare e mettere la parola fine a questa spada di Damocle che pende sulle teste di milioni di cittadini e aziende del Veneto e delle altre regioni adriatiche" ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia. ll presidente" Renzi "dev'essere contento perché quando il popolo irrompe sulla scena della democrazia, chi è iscritto al Pd dev'essere contento per definizione". Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano ha commentato la notizia. "La campagna referendaria contro le trivelle", ha aggiunto, "comincia subito".
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