sabato 2 ottobre 2010
Una nuova aggressione a una struttura territoriale cislina, con lancio di uova e petardi. Un manipolo di facinorosi si è staccato dal corteo dei lavoratori delle aziende in crisi, per prendere di mira i simboli del "nemico" Alla Cisl, la solidarietà del mondo politico.
- Non sottovalutate più questa escalation di Gianfranco Marcelli
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Doveva essere una manifestazione pacifica quella organizzata ieri a Livorno dalla Fiom, inserita in una due giorni di agitazione e sciopero del settore metalmeccanico ed invece si è trasformata in una guerriglia a senso unico. Il corteo secondo i coordinatori della manifestazione mirava a sensibilizzare il governo e le istituzioni locali alla grave situazione in cui si trova in particolare il comparto della componentistica auto, che negli ultimi mesi ha visto centinaia di lavoratori perdere il posto sia in provincia di Livorno che in tutto il territorio regionale e nello specifico intendeva protestare per l’accordo separato sottoscritto da Federmeccanica con Cisl e Uil, ma non aveva alcuna intenzione di essere violento. Invece, alcuni manifestanti hanno lanciato uova e sassi prima contro il palazzo di Confindustria e poi contro la sede livornese della Cisl in via Goldoni, accompagnati da cori e insulti contro i dirigenti del sindacato.All’inizio della manifestazione il corteo contava in tutto circa 600 dimostranti, che hanno sfilato per le strade del centro cittadino con le bandiere delle diverse organizzazioni fino alla sede dell’associazione degli industriali. Qui sono partiti i primi lanci di uova, dopodiché circa cinquanta partecipanti, a manifestazione praticamente conclusa, si sono spostati davanti alla sede provinciale Cisl, che si trova in una strada limitrofa, ed hanno proseguito a lanciare oggetti e uova contro l’edificio, gridando e insultando i responsabili dell’organizzazione sindacale.L’episodio è stato condannato duramente dalle altre organizzazioni dei lavoratori, dalla Cgil e dalla stessa Fiom, che ha preso le distanze dai manifestanti violenti e si è dichiarata totalmente estranea al gesto. Solidarietà è stata attestata anche dalle forze politiche cittadine e dalle istituzioni che si sono fatte presenti con telegrammi e comunicati stampa a sostegno del sindacato.La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha sollecitato la Cgil «a prendere con chiarezza le distanze», mentre il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ha condannato la «deriva movimentista messa in atto» dalla Fiom.Il sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, ha espresso solidarietà nei confronti della Cisl ed ha ricordato agli operai in agitazione che per far fronte alla crisi è necessaria la cooperazione di tutti.Il segretario provinciale della Cisl di Livorno, Giovanni Pardini ha ricordato i recenti episodi di attacco nei confronti dell’organizzazione.Anche il vescovo di Livorno, Simone Giusti, si è fatto vicino alla Cisl: «Questi episodi – ha dichiarato il presule – sono la dimostrazione che purtroppo la dialettica verbale ha lasciato il posto a forme intimidatorie e violente che esulano dalla democrazia. Auspico una reazione di tutta la città ad episodi simili di antidemocrazia e anticiviltà, ma soprattutto mi auguro una sinergia di tutte le realtà educative e sociali per recuperare la forza della cultura ed un’etica condivisa per affrontare i problemi».
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