giovedì 11 settembre 2014
Non è sopravvissuta alla narcosi. Catturato anche uno dei piccoli per essere marcato. La Forestale avvia un'indagine, il ministro Galletti chiede una relazione.
LA SCHEDA In Italia cento esemplari
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L'orsa Daniza, che a Ferragosto, aveva ferito un uomo che si era avvicinato troppo ai suoi cuccioli nei boschi del Trentino, non è sopravvissuta alla narcosi fatta nella notte per catturarla, secondo quanto comunica la Provincia di Trento. In una nota si spiega: "in ottemperanza all'ordinanza che prevedeva la cattura dell'orsa Daniza, dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi. L'intervento della squadra di cattura - scrive la Provincia - ha consentito di addormentare l'orsa, che tuttavia non è sopravvissuta". Con la stessa modalità è stato catturato anche uno dei due cuccioli, che è stato dotato di marca auricolare per assicurarne il costante monitoraggio e poi liberato. Dopo il ferimento del cercatore di funghi, che si sarebbe imbattuto nella cucciolata senza allontanarsi subito ma fermandosi ad osservare i piccoli, scatenando la reazione di mamma orsa, si erano subito levate voci perché l'animale fosse abbattuto. Ne era nata una polemica che aveva anche superato i confini nazionali. La mobilitazione era cresciuta in particolare sui social network, dove invece la pagina Facebook dei favorevoli all'abbattimento, condita da foto di orsi uccisi, non era riuscita a decollare. Così decine di migliaia di persone avevano chiesto di non toccare l'orsa. Il Corpo Forestale dello Stato ha aperto un'indagine sulla morte dell'orsa Daniza ipotizzando i reati di maltrattamento di animali e uccisione senza motivo reale dell'animale. A quanto si apprende, nell'agosto scorso, il Corpo Forestale dello Stato aveva inviato una lettera al ministero dell'Ambiente e al presidente della Provincia di Trento esprimendo perplessità sull'iniziativa della Provincia di catturare e isolare in cattività in una struttura solo l'orsa, peraltro senza i propri cuccioli. Il Corpo forestale fa poi sapere che nessun appartenente del Corpo ha partecipato alle operazioni di cattura dell'orsa Daniza. Tra le prime reazioni Il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ha "già inviato alla Provincia di Trento la richiesta di una relazione sull'accaduto" in relazione alla morte di Daniza "per chiarire la dinamica dei fatti e chiedendo misure affinché episodi come questo non si ripetano più". "La morte di un'esemplare di un orso - afferma Galletti - è sempre una sconfitta. Ora pensiamo a seguire e tutelare i due cuccioli". Galletti definisce "davvero una brutta notizia" la morte di Daniza. Che era un'orsa che il ministero seguiva da anni essendo una delle prime inserite nel progetto di ripopolamento. "Ma a questo punto - rileva il ministro - fermi restando i chiarimenti da acquisire sulla morte dell'orsa, mi preme la sorte dei due cuccioli, uno dei quali non è stato ancora munito di radiocollare. Vanno seguiti e protetti per garantirne il costante benessere e consentire loro di diventare adulti". Ad avviso del ministro, "vanno adottate le migliori soluzioni per l'intera popolazione di orsi di Trentino, Veneto, Lombardia e Friuli. Facciamo in modo che quanto accaduto - conclude Galletti - ci serva da insegnamento per il futuro". "Noi del ministero delle Politiche agricole abbiamo sempre lavorato esprimendoci con la posizione del Corpo forestale dello Stato che, in tempi non sospetti, ha evidenziato la delicatezza del tema", ha detto il ministro Maurizio Martina, che ha concluso: "Avevamo posto la questione agli enti locali interessati - ha proseguito il ministro - mi spiace che l'epilogo sia stato questo". "Hanno ucciso una madre". Durissimo l'ex ministro degli esteri Franco Frattini che commenta su Twitter la notizia della morte dell'orsa Daniza. "Irresponsabili e del tutto incompetenti coloro che hanno sparato una dose mortale di anestetico. O forse era voluto?" Si interroga Frattini. Tra le associazioni ambientaliste che protestano anche il Wwf. "Le istituzioni nazionali, che hanno dimostrato di non saper gestire con la dovuta competenza questa situazione, forniscano celermente i risultati dell'autopsia e facciano emergere la verità su quanto accaduto", è la richiesta Wwf Italia. Per l'associazione la modalità della cattura "lascia sconcertati e giunge come una tristissima conferma della inopportunità della sua cattura più volte detto. Non sussistevano le condizioni di pericolosità a cui si era appellata la Ordinanza della Provincia". Per questa ragione l'organizzazione chiede la revisione del Piano d'Azione Interregionale per la Conservazione dell'Orso sulle Alpi Centro Orientali (Pacobace) al fine di renderlo uno strumento "che sappia considerare le diversità degli eventi". E purtroppo, lamenta il Wwf, "è già il secondo esemplare di orso bruno che muore durante le fasi di cattura e narcosi operate dai tecnici della provincia di Trento". Tra l'altro sono in arrivo anche delle richieste di intervento da parte della magistratura, per verificare se siano state violate le leggi nazionali. L'Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) ha inviato un esposto alla Procura della repubblica di Trento con il quale si chiede di "fare chiarezza anche sotto l'aspetto delle responsabilità penali in merito alla morte dell'orsa Daniza". Altre associazioni hanno fatto sapere che stanno valutando questa possibilità.
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