mercoledì 23 giugno 2010
Disponibilità a rivedere i criteri, possibilità di una maggiore liquidità sui residui passivi per il 2010, nonchè di rivedere la distribuzione dei tagli previsti sulla manovra. E poi la service tax, o Imu, una tassa unica sugli immobili che non dovrebbe riguardare le prime case e potrebbe scattare nel 2012.
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Disponibilità a rivedere i criteri del Patto di stabilità, possibilità di una maggiore liquidità sui residui passivi per il 2010, nonchè di rivedere la distribuzione dei tagli previsti sulla manovra. E poi la service tax, o Imu, una tassa unica sugli immobili che non dovrebbe riguardare le prime case e potrebbe scattare nel 2012.La manifestazione di protesta degli amministratori locali (sindaci in prima linea, ma anche le Province e le Comunità montane) in piazza Navona a Roma, gli incontri con il ministro Maroni prima, poi con il presidente del Senato Schifani e infine - quello decisivo - con il ministro Tremonti hanno prodotto i primi effetti facendo intravvedere la possibilità di un alleggerimento della manovra tanto contrastata dagli enti locali ai quali verrebbero chiesti sacrifici insostenibili.    «Con la giornata di oggi - afferma Chiamparino, sindaco di Torino e presidente dell'Anci (l'Associazione dei Comuni italiani) - possiamo dire di aver smosso le acque». Sul federalismo, innanzitutto, i cui decreti attuativi sarebbero in dirittura d'arrivo. «Aspettiamo di essere convocati entro breve per conoscere il testo del decreto che dovrebbe restituire autonomia impositiva ai Comuni».Proprio facendo camminare insieme manovra e federalismo fiscale, spiega Chiamparino, «potrebbe essere possibile ottenere un alleggerimento della manovra per i Comuni». C'è disponibilità,  anche a tentare una via per sbloccare dopo l'estate il 4% dei residui passivi che i Comuni hanno in cassa». Sulla manovra in sè, avverte però Chiamparino, «siamo ancora su posizioni interlocutorie: abbiamo cercato di impostare un percorso che porti ad una redistribuzione del peso dei sacrifici». C'è poi l'Imu o service tax, proposta a suo tempo proprio dall'Anci, allo studio del governo: «Credo di poter dire che si tratti di quello che avevamo proposto. L'obiettivo - ha precisato - è di farla entrare in vigore realisticamente entro il 2012. C'é una disponibilità a lavorare in pochissimi giorni al decreto legislativo». L'ipotesi fin qui emersa sarebbe quella di accorpare molte altre tassazioni nazionali che vengono pagate intorno agli immobili e fare un'unica imposta locale le cui aliquote dovrebbero essere determinate dai Comuni «con la possibilità di aggregare anche altre imposte locali - ha concluso Chiamparino - per semplificare la vita ai cittadini».Prime «importanti aperture» anche alle richieste delle Province: «Il ministro Tremonti - ha detto il presidente dell'Upi (Unione Province d'Italia) Giuseppe Castiglione - ci ha assicurato che saranno riviste le modalità del taglio dei trasferimenti. Inoltre ha accolto la richiesta di modificare il Patto di stabilità, introducendo meccanismi di premio per le amministrazioni che si sono dimostrate virtuose rispetto alla riduzione dell'indebitamento o all'incidenza delle spese di personale.Il ministro ha accettato poi di rivedere, in autunno, i vincoli del Patto di stabilità, per liberare parte di quei 2,6 miliardi di residui passivi che oggi sono bloccati nelle casse  e che invece devono essere destinati agli investimenti. Il ministro Calderoli - ha concluso Castiglione - ci ha assicurato che il decreti attuativi del federalismo fiscale, in particolare quello che assegna autonomia tributaria a Province e Comuni, sono in dirittura d'arrivo».
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