giovedì 9 marzo 2017
I ragazzini superstiti della tragedia che si è consumata mercoledì pomeriggio a Soverato (Catanzaro) confermano agli inquirenti che stavano passeggiando lungo i binari per accorciare la strada
Tredicenne investito dal treno, gli amici: non facevamo selfie
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«Volevamo solo tornare a casa, non facevamo selfie». I due amici che erano con il tredicenne morto investito da un treno mercoledì pomeriggio, negano di essere saliti sui binari per un selfie "estremo".

Avevano solo preso una «scorciatoia», hanno detto agli investigatori della Polfer. Sulle cause del tragico incidente che ha spezzato la vita del tredicenne non ci sono ancora certezze. Gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi e sperano di trovare qualche risposta nel cellulare del ragazzino deceduto.

Aveva chiamato casa subito dopo essere uscito da scuola per avvisare che sarebbe rimasto a Soverato a dormire da un amico. Nel primo pomeriggio con gli altri due amici sarebbe andato in un centro commerciale e, al ritorno, i tre si sono incamminati a piedi lungo la strada. Poi, hanno raccontato i due superstiti, l’idea di percorrere un tratto di ferrovia, per accorciare la strada. I tre si sarebbero fermati a scattare alcune foto «ma non sui binari e non sicuramente – hanno sostenuto – selfie estremi».

I tre prima di raggiungere la ferrovia avevano visto passare un treno e quindi erano convinti che non ne sarebbero passati altri. Il tredicenne non ha avuto scampo. Gli altri due, invece, davanti a quell’orrore sono fuggiti in preda al panico e alla paura. Fino a quando non sono stati rintracciati dai carabinieri che li hanno portati in caserma. Ora sono a casa, distrutti.

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